Tentato furto di sabbia a Sant'Alessio, due condanne e un'assoluzione
di Andrea Rifatto | 29/09/2018 | CRONACA
di Andrea Rifatto | 29/09/2018 | CRONACA
2684 Lettori unici
Uno dei camion utilizzati per la sabbia
Due condanne e un'assoluzione nel processo di appello sul tentato furto della sabbia destinata al primo ripascimento della spiaggia di Sant’Alessio Siculo. La Corte d’appello di Messina (presidente Maria Tindara Celi, a latere Carmelo Blatti e Bruno Sagone) ha confermato le condanne di primo grado a sei mesi di reclusione (pena sospesa) per Domenico Lepori, 53 anni di Savoca e Beniamino Sturiale, 72 anni di S. Teresa di Riva, ritenuti responsabili di tentato furto aggravato, mentre ha assolto Santo Rosario Ferraro, 49 anni di S. Teresa, con la formula “per non aver commesso il fatto”. In primo grado erano stati condannati tutti e tre a sei mesi. La vicenda risale al dicembre 2010, quando i carabinieri di Sant’Alessio scoprirono come Lepori e Sturiale, autisti dell’impresa Effe Costruzioni di S. Teresa che nella seconda metà del 2010 stava eseguendo in subappalto il prelievo, il trasporto e il deposito della sabbia del torrente Agrò sulla spiaggia alessese, dopo aver caricato il materiale sui mezzi nella zona di San Pietro non si dirigevano sul lungomare ma imboccavano la Statale 114 fino a raggiungere un terreno di S. Teresa, che secondo gli inquirenti era in uso a Ferraro. Il titolare della ditta e i due autisti vennero quindi denunciati all’autorità giudiziaria. A processo l’accusa di tentato furto aggravato si è materializzata perché secondo la Procura i tre hanno commesso azioni finalizzate a impossessarsi di 29 metri cubi di sabbia (18 Lepori e 11 Sturiale) destinata al ripascimento della spiaggia, sottraendola quindi al Comune. Il legale di Ferraro, l’avvocato Danilo Santoro, è riuscito a convincere i giudici del fatto che non è stato compiuto alcun accertamento per stabilire se il terreno nel quale i due hanno scaricato la sabbia appartenesse al suo assistito o che lo avesse in uso, spiegando che Ferraro nulla sapeva della decisione dei suoi autisti di non dirigersi verso il lungomare alessese e che non avrebbe avuto interesse a impossessarsi dei 29 metri cubi di sabbia del valore di 500 euro, data la mole del proprio giro d’affari. Domenico Lepori e Beniamino Sturiale, condannati anche al pagamento delle spese processuali, sono stati difesi dall'avvocato Antonio Briguglio.