Tragico addio al "Re dell’Etna", le strade della Val d’Agrò tra le sue tappe da ciclista
di Redazione | 24/02/2021 | CRONACA
di Redazione | 24/02/2021 | CRONACA
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Giuseppe Milone durante un giro ad Antillo
I sogni di un giovane ciclista cancellati di colpo in un pomeriggio funesto. L’intera provincia piange la morte di Giuseppe Milone, il 17enne di Barcellona Pozzo di Gotto scomparso ieria causa di un incidente stradale a Gualtieri Sicaminò, dove si è scontrato con un camion mentre era in sella alla sua bici. Il giovane, velocista, ma anche grande appassionato di mountain bike, faceva parte da “stagista” del Team Nibali e quest’anno avrebbe corso nella categoria Juniores per giocarsi una magia da titolare nella prossima stagione, dopo essere stato selezionato tra i migliori giovani ciclisti provenienti dalla realtà cicloamatoriale locale con la possibilità di mettersi in mostra anche a livello federale e confrontarsi con il ciclismo nazionale e internazionale. La mountain bike era l’altra sua passione e l’anno scorso, ad appena 16 anni, aveva ottenuto il diploma di “Re dell’Etna” dopo aver superato i sei versanti del vulcano, percorrendo 205 chilometri con 7.000 metri di dislivello in 12 ore e 45 minuti: un’impresa tentata negli ultimi dieci anni da oltre 1.500 ciclisti ma portata a temine solo da 44 e tra questi Milone è stato il più giovane di sempre. Con la sua mountain bike ha percorso le strade di tutta la provincia e anche oltre e spesso amava fare tappa nella Val d’Agrò, raggiungendo per allenarsi le cime di Antillo e Pizzo Vernà (foto a fianco), dove si incontrava con l’amico antillese Matteo Lo Giudice: “Il tuo sogno stava iniziando a dare i primi frutti e invece é finito prima ancora di cominciare - commenta affranto e ancora incredulo il giovane - se ne va un vero amico, se ne va via troppo presto e senza avvisare. Era un ciclista come me, o più precisamente come si è sempre definito luiun cicloturista. Ha girato mezza Sicilia con la sua bici, si è spinto anche fino in Calabria e in in queste ore ha fatto scappare una lacrima a tutti - aggiunge Lo Giudice - a chi lo conosceva nella sua vita quotidiana e a chi in quella da ciclista. Non mi dimenticherò mai di lui".