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Tragico schianto sull'A18 a Itala, aperta l'udienza preliminare a carico del camionista
di Andrea Rifatto | 18/09/2020 | CRONACA
di Andrea Rifatto | 18/09/2020 | CRONACA
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La volante della Polstrada schiacciata tra due mezzi
Si è aperta davanti al Gup Eugenio Fiorentino del Tribunale di Messina l’udienza preliminare sul tragico incidente del 15 gennaio 2019 sull’A18 Messina-Catania, all’altezza di Itala Marina, in cui rimasero coinvolti sei mezzi pesanti, due autovetture e una moto con il bilancio di tre morti (il sovrintendente della Polizia stradale Angelo Spadaro, 55enne di Santa Teresa in servizio alla Sottosezione di Giardini Naxos, l’81enne calabrese Rosa Biviera di Bovalino e il 42enne Salvatore Caschetto di Modica) e oltre quattro feriti, tra cui Giuseppe Muscolino, collega di Spadaro. L’unico indagato per il sinistro è il camionista Marco Giuseppe Papa, 34enne di Comiso, che quella notte viaggiava sulla carreggiata in direzione Messina al volante dell’autoarticolato Iveco Stralis con rimorchio Lamberet, accusato di omicidio stradale e attentato colposo alla sicurezza dei trasporti per aver disseminato gasolio sull’asfalto provocando poi l’inferno di lamiere e sangue. In udienza si è registrata la costituzione delle 17 parti civili, tra feriti nell’incidente e familiari delle vittime, difese dagli avvocati Giuseppe Lacagnina, Michele Liuzzo, Cesare Spadaro, Giancarlo Spatafora, Corrado Di Stefano, Venerina Monello e Rosaria Filloramo dei Fori di Messina, Catania e Siracusa, e una delle parti ha chiesto la citazione a giudizio per la responsabilità civile della società di assicurazioni con cui l’autotrasportatore ragusano, difeso dagli avvocati Antonio Cocchiaro e Flavio Ragonese di Catania, ha stipulato la polizza del suo mezzo. Il Gip Fiorentino ha quindi rinviato l’udienza al 13 novembre per consentire la costituzione delle nuove parti. Al termine delle indagini la Procura ha concentrato tutte le attenzioni su Papa, prosciogliendo gli altri due autotrasportatori siciliani, un 43enne e un 28enne, rimasti coinvolti nello scontro e indagati nelle fasi iniziali, perchè secondo l’accusa ha mostrato “negligenza, imprudenza, imperizia cagionando uno stato di pericolo per la sicurezza stradale, omettendo di segnalare alle autorità competenti la perdita di un’ingente quantità di gasolio dal proprio mezzo”e con la propria condotta “ha posto in pericolo la sicurezza dei pubblici trasporti stradali sul tratto autostradale A18 Catania-Messina”.