Ventenne di Fiumefreddo morto all’ospedale di Taormina, indagati dieci medici
di Redazione | 09/08/2017 | CRONACA
di Redazione | 09/08/2017 | CRONACA
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Il nosocomio taorminese e il giovane deceduto
Dieci medici in servizio all'ospedale San Vincenzo di Taormina sono indagati per omicidio colposo dalla Procura della Repubblica di Messina per la morte di Salvatore Cavallaro, il 20enne di Fiumefeddo di Sicilia deceduto lo scorso 1 agosto nel nosocomio della Perla. L’autopsia sulla salma del giovane, disposta dopo la denuncia presentata dalla madre ai Carabinieri di Taormina, è stata eseguita sabato scorso su ordine del sostituto procuratore di Messina Antonella Fradà, titolare delle indagini, e subito dopo il corpo è stato restituito ai familiari per i funerali, che sono stati celebrati oggi pomeriggio. Gli specialisti che hanno eseguito l’esame autoptico, il medico legale Antonio Messina e l’infettivologo Lorenzo Mondello, si sono riservati tre mesi di tempo per presentare le loro conclusioni. Il giovane, secondo quanto denunciato dalla famiglia, assistita dall’avvocato Vincenzo Iofrida, il 16 luglio è giunto all'ospedale San Vincenzo con febbre molto alta. In quell'occasione, però, i medici, dopo alcune analisi ed una Tac, non avrebbero proceduto al ricovero poiché non avrebbero riscontrato alcun problema. Una settimana dopo le condizioni di Salvatore Cavallaro, che avrebbe compiuto 21 anni il 6 agosto, si sarebbero aggravate e, da alcune analisi compiute in un laboratorio privato, sarebbe emersa un'infezione da mononucleosi. Il 24 luglio, quindi, il ricovero in ospedale nel reparto di Ematologia. Dalla sua fidanzata, che era con lui, la madre ha in seguito appreso che al paziente erano stati eseguiti prelievi con ago aspirato alla gola e alla milza e che lo avrebbero fatto anche al fegato. Il ragazzo ha avuto due stati di choc, il secondo gli è stato fatale l’1 agosto provocando la morte del 20enne, sui cui adesso la magistratura farà luce per accertare eventuali responsabilità.