A S. Teresa la Giornata mondiale della lingua greca: un patrimonio radice della civiltà
10/02/2018 | CULTURA E SPETTACOLI
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Bizzarro Coutsogeorgou, Lipari e Radici Colace
Anche il Liceo classico di S. Teresa di Riva ha partecipato alla prima edizione della “Giornata mondiale della Lingua greca”, manifestazione istituita il 24 aprile 2017 dalla Repubblica Ellenica e che si terrà d’ora innanzi ogni 9 febbraio, voluta per sensibilizzare il pubblico degli appassionati della Grecia, dei cultori e degli studiosi di questa civiltà. La data scelta ricorda l’anniversario della morte di Dionysios Solomòs, poeta greco della prima metà dell’Ottocento, autore dell’inno nazionale della Grecia e di Cipro. La manifestazione santateresina ha avuto il patrocinio morale della Federazione delle Comunità e delle Confraternite Elleniche in Italia, dell’Ambasciata di Grecia a Roma e della Comunità Ellenica dello Stretto e ha visto la partecipazione ufficiale del Console onorario di Grecia a Catania, Arturo Bizzarro Coutsogeorgou, che ha ribadito l’importanza dello studio della lingua greca, considerata un patrimonio immateriale mondiale, in quanto radice di tutte le lingue contemporanee europee e soprattutto quotidianamente viva e presente ovunque da millenni. Il greco antico sopravvive, infatti, perché dà forma e sostanza linguistica a tutto ciò che la nostra civiltà da sempre elabora e produce in ogni settore e questo formidabile e ampio patrimonio continua ad essere presente nell’italiano, perché la nostra cultura ha assorbito quella greca in modo capillare grazie alla mediazione latina. Il Liceo classico, appartenente all’Istituto superiore “Caminiti-Trimarchi” diretto da Carmela Maria Lipari, ha molto bene rappresentato l’ufficialità della cerimonia ed è riuscito a comunicare l’importanza dell’incontro tra le culture e la necessità del rispetto e del dialogo tra i popoli e i docenti del Dipartimento di Lettere hanno guidato i ragazzi nella realizzazione di una manifestazione ricca e varia, sia per l’impegno culturale che per la creatività espressa. Il tema scelto è stato il Simposio e quindi il cibo, il vino, la musica e la drammatizzazione. Gli studenti si sono cimentati in un recital rigorosamente in greco di brani di Alceo, Anacreonte e Asclepiade ed hanno messo in scena un banchetto attico, opera di Matrone di Pitane del IV secolo a.C., un poeta che utilizza con intenti parodici il repertorio omerico per descrivere un simposio greco. Non poteva mancare il confronto con il mondo latino e quindi con la Cena Trimalchionis, tratta dal Satyricon di Petronio. Molto particolareggiata dal punto di vista letterario che artistico la lectio magistralis della docente universitaria del Dipartimento di Civiltà antiche e moderne del’Università di Messina, Paola Radici Colace, che ha ampiamente descritto la cultura della pratica conviviale e il rito del Simposio nella Grecia classica, raccontati dai vari poeti e scrittori che raffigurati sui crateri, i vasi di grandi dimensioni per mescolare il vino con l’acqua, sulle anfore e sulle oinochoe, le famose ceramiche nere con figure rosse. Spettacolare per la riproduzione di ambienti, atmosfere e costumi e per la realizzazione e la presentazione delle pietanze proposte, l’agone culinario che ha visto impegnati gli alunni delle classi terminali che si sono guadagnati ex aequo il titolo di “Archimagheiroi 2018”, una sorta di masterchef dell’antichità, per aver saputo ricreare con dovizia di particolari le atmosfere classiche dei simposi antichi. Infine la premiazione della prima edizione dell’ “Agon Ionikos”, gara intramoenia di traduzione dal greco, che ha visto vincitore per la sezione juniores Gianmarco Cotroneo e per la sezione seniores Giorgio Stopo, e il Sirtaki, danza tipica greca, eseguita dal Trimarchi Ballet group.