A Sebastiano Riso il premio "Giorgio Fleri": i suoi valori ricordati dagli amici
di Andrea Rifatto | 26/07/2018 | CULTURA E SPETTACOLI
di Andrea Rifatto | 26/07/2018 | CULTURA E SPETTACOLI
1605 Lettori unici
Vittorino, Trimarchi, Indelicato, Causarano, Dominici, Santisi
Attore, sceneggiatore, organizzatore di eventi. Ma soprattutto amico. Giorgio Fleri è la sua grande capacità di saper coinvolgere e condividere sono stati ricordati lunedì sera dai suoi amici nel giardino di Villa Crisafulli-Ragno a S. Teresa, alla prima edizione del “Premio Giorgio Fleri”, manifestazione che porterà il suo nome e che si ripeterà il 23 luglio di ogni anno, giorno in cui è scomparso dodici mesi fa. Il premio è andato all’affermato regista catanese Sebastiano Riso, autore tra l’altro di due lungometraggi che hanno partecipato ai festival del cinema di Venezia e Cannes e che affrontano situazioni spinose come la prostituzione minorile e il traffico di neonati. A ritirarlo dalle mani di Gianluca Santisi, nipote di Fleri, è stata la madre Giuliana Indelicato, perché Riso è impegnato in Giappone per il suo prossimo film. Il regista ha comunque ha fatto pervenire un videomessaggio proiettato durante la serata: “Grazie di cuore perché è un premio che proviene dalla mia terra, alla quale mi sento profondamente legato e riconoscente in quanto lì si è formato il mio immaginario artistico. So che il mio lavoro non è sempre rassicurante ma oggi più che mai vanno trattati certi temi, il cinema serve per sensibilizzare e raccontare gli ultimi, non solo per intrattenere e divertire”. La serata, condotta con garbo ed eleganza da Patrizia Causarano, è stata puntellata dai brani del cantante catanese Guido Vittorino, che ha selezionato un repertorio tratto da alcunecelebri colonne sonore cinematografiche, da A qualcuno piace caldo a c’era una volta il West, da Ghost a L’amore è una cosa meravigliosa, da My hearth will go on a Emmanuelle. Il ricordo di Fleri è toccato all’amico Pino Mento: “Le tracce di Giorgio sono in tutti noi, aveva la qualità di dialogare con tante persone e saper cogliere aspetti dell’animo umano che difficilmente altri sanno fare, la tristezza e la malinconia ma anche la gioia di vivere – ha esordito. Era capace di uscire dal suo cappello magico una frase o un’idea che ci trasportava, ci sorprendeva sempre anche con qualcosa di semplice, non potevi non volerlo bene e passare con lui anche solo cinque minuti. Aveva una capacità di comunicazione umana che oggi si è persa – ha sottolineato Mento - chi lo ha conosciuto ha avuto la fortuna di incontrare uno degli ultimi signori, che ha dato tante cose al territorio, non ancora apprezzate veramente. Il ricordo di Giorgio non sarà mai un momento triste, lo immaginiamo come un onda del mare agitato, un fiore che sboccia al mattino, cangiante e mai fermo, perchè credeva che tutto fosse possibile”. Sul palco alla consegna del premio anche l’assessore Domenico Trimarchi e la consigliera Anna Dominici per l’Amministrazione comunale.