Giovedì 21 Novembre 2024
Una scultura dalla vita tormentata, che non trova pace proprio come l'artista bolognese


"Alaluna”: l’opera che “rispecchia” la vita di Pasolini - VIDEO

di Fabrizio Sergi | 01/10/2013 | CULTURA E SPETTACOLI

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E’ stata ricollocata sabato, a Sant’Alessio Siculo, dopo vent’anni di assenza, la maestosa opera in acciaio inox “Alaluna” del maestro Nino Ucchino, dedicata a Pier Paolo Pasolini. La cerimonia d’inaugurazione, presieduta dal presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Giovanni Ardizzone insieme al sindaco di Sant’Alessio, Rosa Anna Fichera, all’assessore alla Cultura Antonella Papa, al parroco don Angelo Isaja ed alla presenza di molti sindaci e autorità del comprensorio ionico, si è svolta nella piazzetta sulla circonvallazione che l’Amministrazione comunale aveva già voluto dedicare a Pasolini.  "Alaluna", inaugurata per la prima volta nel 1994, è tornata così, dopo accesi dibattiti relativi alla sua nuova collocazione, ad essere visibile al pubblico grazie ad un paziente restauro eseguito dallo stesso Ucchino che vi ha aggiunto nuovi elementi artistici, il tutto finanziato dalla presidenza dell'Ars. Una vicenda controversa quella di "Alaluna" che come qualcuno ricorderà, più di venti anni addietro, era stata commissionata dal Comune di Zafferana Etnea su iniziativa dello scrittore Vanni Ronsisvalle per commemorare nella cittadina etnea i dieci anni della scomparsa di Pasolini, visto che lo stesso fu tra gli altri membro della giuria per il “Premio Brancati” consegnato nella città di Zafferana. Allora l'opera fu inaugurata proprio in occasione della ricorrenza del premio, alla presenza di Vittorio Sgarbi, Francesco Gallo e vari intellettuali presenti alla cerimonia. L’omaggio a Pier Paolo Pasolini suscitò subito delle grandi proteste, scaturite all'epoca dalla diocesi di Zafferana, tali da mettere in crisi l'Amministrazione stessa. Per placare ogni malcontento, il maestro Ucchino – così ci ha raccontato - decise nottetempo con una gru di portare via l'opera da Zafferana, rinunciando tra l’altro al pagamento della stessa. Le polemiche non mancarono nemmeno in questa occasione. Qualche settimana dopo, dal momento che l'opera era difatti ormai destinata ad un luogo pubblico, Ucchino decise di lanciare, attraverso la stampa, un annuncio destinato ad enti pubblici che avrebbero voluto farsi carico dell’imponente scultura. Molti furono i comuni interessati, giunsero telefonate dalla costa siciliana e da quella calabra. Alla fine, com'è noto, l’ex sindaco di Sant’Alessio Siculo Tino Gussio insistette più di altri (per la somma di circa 10.000 euro attuali) per averla nel proprio Comune. Ieri, infatti, il maestro Ucchino, durante il suo intervento, ha tracciato tutto il percorso della scultura evidenziando le affinità tra l’opera e la vita tormentata dell’intellettuale bolognese. Una strana coincidenza – ha affermato l’artista – per un’opera che racchiude in sé l’essenza pasoliniana rispecchiandone, per l’appunto, quel mondo lunare proprio di Pier Paolo Pasolini. Dopo i vari interventi ed il taglio del nastro, affidato al presidente Ardizzone, in molti hanno potuto ammirare da vicino l’opera, che, nonostante l’installazione definitiva, pare che tra due anni possa tornare nuovamente sul lungomare di Sant’Alessio. D’altronde, non c’è da meravigliarsi, sembra davvero che il destino di "Alaluna", quale opera incantata, non possa essere cambiato.

Guarda il video realizzato da Salvatore Coglitore

Più informazioni: nino ucchino  alaluna  


COMMENTI

Laura | il 02/10/2013 alle 11:56:36

Pasolini ora a Tallinn, il Grande Fotografo Italiano, il Maestro Roberto Villa, nella "Design and Architecture Gallery", esporrà 8o foto, cioè la centesima parte di quel formidabile lavoro, su "Il fiore delle mille e una notte", realizzato nel 1973, "in giro per il medio oriente" in cento giorni di lavoro con il grande regista e letterato, PierPaolo Pasolini. L' evento è organizzato da Paolo Girol, docente all’Università e all’Accademia di Musica di Tallinn e Tiina Savi, direttore artistico del Cinema Sõprus, ed è curato da Denes Farkas, curatore del Padiglione Estone all'attuale Biennale d'Arte in Venezia e Neeme Kulm, un famoso artista estone. A quaranta anni dalla sua lavorazione, 1973-2013, e dalla realizzazione delle immagini di Roberto Villa, questo documento sta ottenendo sempre più successo "di pubblico e di critica" presso le più importanti sedi internazionali. Recentemente Dorfles ha fatto, ancora una volta, i complimenti per quel ciclopico documento. Un giornalista: "forse il Maestro Roberto Villa avrebbe dovuto essere più "autocelebrativo" e più "presenzialista", Dorfles ha risposto "è vero, ma, forse, sarebbe solamente INUTILMENTE FAMOSO come tanti altri "fotografi".

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