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“Alkamar", al “Caminiti” di S. Teresa di Riva la storia di Giuseppe Gulotta
di Carmelo Micalizzi | 28/03/2015 | CULTURA E SPETTACOLI
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Giuseppe Gulotta e la copertina del libro
Era la notte del 27 gennaio 1976 quando due carabinieri di servizio alla caserma di Alcamo Marina, in provincia di Trapani, l'appuntato Salvatore Faccetta e il carabiniere Carmine Apuzzo, venivano crivellati nel sonno da colpi di arma da fuoco per motivi ancora sconosciuti. Per quel duplice omicidio finirono in carcere quattro uomini: tre giovani alcamesi, Giuseppe Gulotta, Gaetano Santangelo, Vincenzo Ferrantelli, e un carrozziere di Partinico, Giuseppe Vesco. Quest’ultimo fu trovato a distanza di pochi mesi misteriosamente impiccato in cella nonostante fosse privo di una mano, amputatagli perché aveva tentato di smontare un ordigno esplosivo, mentre due dei tre giovani di Alcamo incriminati fuggirono in Brasile, dove rimangono tutt’ora latitanti. In carcere rimase Giuseppe Gulotta, all’epoca dei fatti un muratore appena diciottenne. Nel 2008, a distanza di oltre trent’anni dal fatto di sangue, le rilevazioni di un’ex brigadiere dell’Arma, Renato Olino, che ha ammesso come le confessioni dei quattro arrestati fossero state estorte con la tortura, hanno portato alla revisione del processo. Quattro carabinieri furono accusati di sequestro di persona e lesioni gravissime. Gulotta, dopo la condanna all’ergastolo e 22 anni di carcere da innocente, viene assolto in via definitiva il 13 febbraio 2012, dopo aver ottenuto la libertà vigilata nel luglio 2010. A 36 anni dall’arresto, da quel giorno che ha radicalmente cambiato la sua vita, ha potuto raccontare la sua storia da uomo libero: “Per trentasei anni sono stato un assassino. Oggi finalmente mi posso abituare a un’altra vita, quella che non ho mai avuto”. Un calvario che è finito nero su bianco in “Alkamar – una vita in carcere da innocente” (ed. Chiarelettere, 2013), scritto a quattro mani con Nicola Biondo, giornalista e scrittore de l’“l’Unità”.
Martedì 31 marzo alle ore 10, nell’auditorium delle “Ancelle Riparatrici”, Gulotta incontrerà gli studenti del Liceo scientifico “Caminiti” di S. Teresa di Riva per raccontare questa storia vera e incredibile, classificabile quasi come un giallo. La conferenza rientra in una serie di iniziative realizzate in collaborazione con la libreria Bonanzinga di Messina in diverse scuole della provincia. Lunedì 30 Giuseppe Gulotta fará tappa a Messina negli istituti “Seguenza” (ore 9) e “Antonello” (alle 12), mentre nel pomeriggio, alle 18, sarà nel Salone dell’istituto Antonello per un incontro con la città. Martedì, dopo il liceo “Caminiti” di S. Teresa, incontrerà gli studenti dello Scientifico “Archimede di Messina (ore 16), per concludere mercoledì 1 aprile alle 9 al Liceo classico Maurolico.