"Antiquitatis Volumina", la biblioteca di Taormina svela i suoi tesori librari
12/12/2018 | CULTURA E SPETTACOLI
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La biblioteca di Taormina svela i suoi tesori librari: Incunaboli e Cinquecentine. La mostra “Antiquitatis Volumina” sarà inaugurata sabato 15 dicembre, alle 17, nella biblioteca comunale di Piazza IX Aprile. Una esposizione bibliografica di edizioni del XV e XVI secolo promossa e organizzata dal Comune in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni culturali di Messina. L’evento si inserisce, inoltre, nel progetto “Si scrive Europa, si legge Cultura”, promosso dalla testata giornalistica Pickline e approvato dal Mibac, per l’anno europeo del patrimonio culturale. “Sarà un viaggio a ritroso nel tempo e nella memoria lungo seicento anni – spiega l’assessore alla Cultura Francesca Gullotta – tra testi antichi, incunaboli e cinquecentine, corredati da pannelli didattici, scelti secondo un criterio che tende a mettere in evidenza la storia della stampa e quanto ruota intorno ad essa. Un ringraziamento speciale va alla sezione Beni librari della Soprintendenza di Messina, per la loro preziosa e professionale consulenza scientifica, e al Centro di Lingua e Cultura italiana “Babilonia” per la consulenza nella traduzione in inglese del materiale documentario della mostra. Un grazie anche agli altri sponsor e alle associazioni che hanno lavorato per la comunicazione, per il materiale fotografico, per la grafica”. La mostra sarà ospitata nella sala del Fondo Antico “Giovanni Di Giovanni” della biblioteca, che rappresenta per le sue vicende storiche e le trasformazioni architettoniche un luogo nevralgico per la memoria culturale ed identitaria della città di Taormina. Essa custodisce una vasta e ragguardevole emeroteca e un patrimonio librario di eccezionale interesse: oltre ad una sezione di rari volumi dedicati alla Storia della Sicilia, spiccano per l’altissimo valore storico, bibliografico e culturale, le raccolte librarie provenienti dai Conventi di S. Agostino, di S. Domenico e dei Cappuccini. Il fondo, di pregio inestimabile, comprende manoscritti, incunaboli, una preziosa raccolta di Cinquecentine e numerosi volumi datati tra il XVII e il XIX secolo. Si tratta di testi di insigni autori tra cui emergono S. Agostino, S. Tommaso D’Aquino e Roberto Bellarmino ed investono i più svariati rami del sapere, dalla Teologia alla Scienza, dalla Storia alla Filosofia. Vanno a completare la collezione della Biblioteca Comunale di Taormina il fondo archivistico e numerosi di volumi in lingua straniera. Di questo prezioso fondo librario soltanto i volumi stampati dal 1452, anno a cui si fa risalire convenzionalmente l’invenzione della stampa da parte del Gutenberg, fino alla fine del Cinquecento rientreranno nella mostra inedita “Antiquitatis Volumina. Incunaboli e Cinquecentine”. Un viaggio nell’evoluzione della produzione libraria: dai preziosi incunaboli quattrocenteschi alle sempre più elaborate e raffinate edizioni del Cinquecento. La mostra espone sei incunaboli nei quali si possono rintracciare alcune loro specifiche peculiarità: la scrittura gotica; il frontespizio con il testo a forma conica; lo spazio per i capilettera che, inizialmente lasciato in bianco, veniva poi riempito dall’iniziale xilografica; il “colophon”, posto nell’ultima pagina, che rivestiva l’importante funzione di riportare le note tipografiche contenenti l’autore dell’opera e la data ed il luogo di pubblicazione. Il percorso prosegue poi con l’esposizione di 36 Cinquecentine, testi pubblicati tra il 1501 ed il 1600. Nel corso del secolo si assisterà ad una sempre più marcata evoluzione del frontespizio che si arricchirà di eleganti e raffinate composizioni di natura decorativa e architettonica e di elementi floreali ed ornamentali, tipici della pittura rinascimentale: dall’opera di Lucio Cecilio Lattanzio “Habes in hoc volumine” del 1509, che per il carattere gotico della scrittura e il frontespizio a forma conica può essere annoverata nella categoria dei “post-incunaboli”, al volume “La vigna del Signore” del 1599, in cui le vignette xilografiche si uniscono a un frontespizio dallo stile pre-barocco, riccamente adornato da motivi floreali e architettonici. Della mostra “Antiquitatis Volumina. Incunaboli e Cinquecentine” fanno parte anche alcune pregevoli edizioni straniere come “Expositio in exodum” edita a Parigi nel 1534 dal famoso stampatore Jean Petit e le “Disputationes” del famoso cardinale Roberto Bellarmino stampata ad Ingolstadt nel 1596.