Antonio Presti presenta ai liceali di S. Teresa il G37, summit della poesia
20/04/2017 | CULTURA E SPETTACOLI
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L'incontro di Presti con gli studenti del "Caminiti-Trimarchi"
Gli studenti del Liceo Scientifico e del Liceo Classico “Caminiti-Trimarchi” di Santa Teresa di Riva hanno incontrato la giornalista Elisabetta Raffa e il mecenate Antonio Presti, presidente della Fondazione Fiumara d’Arte, che ha presentato il suo Museo all’aperto di Arte Contemporanea, il suo particolare atelier sul mare, un albergo con stanze di autore, nel territorio tra Tusa e Santo Stefano di Camastra, il suo progetto di recupero delle Rocce di Mazzarò e i suo impegno decennale per la rivalorizzazione culturale e artistica del quartiere catanese di Librino. Presti ha dialogato a lungo con i giovani sull’importanza della creatività e dell’espressione artistica ma soprattutto sul valore della conoscenza e del sapere come strumenti di elevazione umana e spirituale oltre che di riscatto sociale. Il suo messaggio agli studenti è stato quello che “non c’è futuro, non c’è democrazia, non c’è economia senza conoscenza” e che “per essere uomini e donne libere bisogna nutrirsi di sapere”. Da qui l’idea di collaborare con le scuole del territorio per organizzare il progetto G37, un summit della poesia sulla potenza della conoscenza e della cultura, un evento che dal 25 al 28 maggio coinvolgerà cittadini, turisti, studenti prima a Savoca e poi in due comuni etnei, Linguaglossa e Castiglione di Sicilia, dove si svolgeranno reading di poesie con tanti scrittori contemporanei. L’iniziativa culturale, questo grande raduno internazionale di artisti e letterati, non nasce contro il G7 di Taormina ma in contemporanea all’incontro dei potenti del Pianeta si vuole comunicare che il potere politico, i grandi della Terra, non possono tralasciare di occuparsi di promozione culturale e di educazione e formazione dei giovani, di diritto allo studio e al lavoro, mettendo in primo piano le logiche economiche e il potere dei mercati. L’homo oeconomicus non può prendere il sopravvento sull’homo sapiens: il rischio è che il freddo calcolo utilitaristico, basato sulla potenza del denaro e delle Nazioni più forti, militarmente ed economicamente, faccia diventare questo mondo un paradiso per pochi e un inferno per molti. I giovani sono chiamati, pertanto, ad esprimere le loro idee e le loro emozioni sul valore della conoscenza attraverso la scrittura aforistica e poetica e questi loro pensieri saranno condivisi e comunicati al territorio e ai vari intellettuali presenti al G37. Del resto come sottolineato nei classici “Omnia mea, mecum porto”, “tutto ciò che è mio lo porto con me” e quel che davvero ci appartiene non sono i beni materiali ma l’amore, l’intelligenza, la dignità, in altri termini ciò che ci caratterizza nel profondo, nell’essere e non nell’apparire e nell’avere.