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Cu chiù beni ci voli, chiù forti la ‘gghiama
di Salvatore Coglitore | 17/06/2013 | CULTURA E SPETTACOLI
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La Madonna del Tindari e una foto anni 60 del pellegrinaggio
S. TERESA. Giovedì 20 giugno, come ormai da sessantuno anni, inizia per i fedeli santateresini il pellegrinaggio verso il Santuario Santa Maria del Tindari. Il consueto appuntamento annuale, che si svolge il terzo giovedì del mese di giugno, coinvolge tantissime persone provenienti anche da paesi limitrofi che si danno appuntamento al Santuario della Madonna del Carmelo. Dopo la benedizione da parte di padre Gerry Currò, i fedeli con a capo lo stendardo si avviano, attraverso via Sparagonà, all’icona carmelitana del 1921, sita a vico III. Dopo di che il corteo prosegue fino alla frazione Giardino, dove ebbe inizio 61 anni fa il pellegrinaggio, all'icona del 1964 dedicata alla Madonna del Tindari. L'altra sosta prevista è quella nella frazione Misserio, presso la piazza della chiesa S. Vito, dove i pellegrini entrano per ricevere un'altra benedizione e poi si avviano alla volta dell’icona del 1988 dedicata alla Madonna del Tindari, in contrada Mondello. Nel corso del lungo tragitto, come per tradizione, i canti sono accompagnati da una piccola banda musicale che intona l’inno alla Madonna. Durante il percorso i pellegrini attraversano luoghi ormai divenuti mitici, quali: Ghianu ì Margi, a ‘nchianata ‘i Sioru, Rutta Campana, Fimmina Motta, Gibbiazzi, etc. Una particolare atmosfera si crea la sera durante la sosta, quando si cantano le canzoni dedicate alla Madonna “Si Maria n’avia lu mantu erimu persi tutti quantu e di lu cori ludatu sia di lu Tinnatu Maria” e via di seguito. Venerdì sera, intorno alle 20, i pellegrini giungono al santuario del Tindari. Sabato mattina i numerosi pellegrini, dopo aver partecipato alla Santa Messa, si fermano a Tindari per la pausa pranzo e nel pomeriggio, intorno alle 14, ripartono per fare ritorno a S. Teresa. Una caratteristica di questo pellegrinaggio è la presenza di numerosi fedeli a cavallo, che formano uno scenario che ci riporta nei tempi passati. Domenica, intorno alle 20 i fedeli, accompagnati da spari di mortaretti, fanno ritorno al santuario Madonna del Carmelo, stanchi ma soddisfatti. Ancora oggi, a distanza di 61 anni, il pellegrinaggio viene effettuato, pur con qualche modifica, conservando l’organizzazione generale e la forte devozione verso la Madonna del Tindari. “Cu chiù beni ci voli, chiù forti la ‘gghiama”.