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Giornata della Memoria: storia e ricordi al Classico di S. Teresa di Riva
27/01/2015 | CULTURA E SPETTACOLI
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Gli studenti con il reduce Giovanni Settimo
Il 70esimo anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz e la commemorazione della Giornata della Memoria, istituita dal Governo Italiano nel 2000 con la Legge n.21, è stata celebrata presso il Liceo classico "Caminiti-Trimarchi" di Santa Teresa di Riva con diverse attività, organizzate dagli studenti e dal Dipartimento di Storia. Esecuzioni musicali di colonne sonore famose riguardanti la Shoah, proiezioni di fotografie sul sistema concentrazionario nazi-fascista, sulla soluzione finale, il piano di annientamento degli Ebrei, perseguito da Hitler a partire dal 1942 e lvisione di film recenti sull'Olocausto e sugli oppositori dei totalitarismi del Novecento. Il 27 gennaio è una ricorrenza importante non solo perchè non si deve dimenticare lo sterminio del popolo ebraico, ma perchè bisogna ricordare anche tutti coloro, militari italiani e siciliani compresi, gli IMI, che, dopo l'8 settembre 1943, si sono rifiutati di combattere a fianco dei Tedeschi e dei seguaci della Repubblica di Salò, per non sparare sui connazionali e per difendere l'onore della patria italiana e che per questo sono stati internati nei campi di lavoro e di sterminio nazisti. Ecco perchè è stato invitato a parlare agli studenti, Giovanni Settimo, classe 1924, partito diciottenne da Misserio per arruolarsi prima nella Milizia fascista e poi nell'Esercito Italiano, nel 5° Reggimento Artiglieria di Venaria Reale nei pressi di Torino. Catturato durante un rastrellamento venne imprigionato e portato a Innsbruck e quindi a Dachau, in Germania, dove rimane fino alla liberazione. “Sono stati anni difficili - ha ricordato commosso Giovanni Settimo - durante i quali si doveva tacere ed obbedire per salvarsi la vita, anni di dolore, di fame e di stenti, un periodo che, però, non voglio dimenticare, per ricordare a me stesso e a tutti voi, quanto prezioso sia il valore della libertà e dell'onestà”.