Gli agenti delle scorte, angeli ricordati con le poesie degli studenti di S. Teresa
di Andrea Rifatto | 26/05/2017 | CULTURA E SPETTACOLI
di Andrea Rifatto | 26/05/2017 | CULTURA E SPETTACOLI
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La premiazione dei primi tre classificati
“Non eroi ma siciliani veri che si sono spesi donando la vita per difendere gli altri”. La presidente del Caffè d’arte “Il Paese di fronte al Mare” di S. Teresa di Riva, Melina Patanè, ha definito così gli agenti delle scorte di magistrati, politici e uomini delle istituzioni trucidati dalla mafia nel corso dei decenni. Angeli le cui storie sono state analizzate dagli studenti delle quinte classi della Primaria dei plessi cittadini, che hanno partecipato alla II edizione del progetto “Di mafia si muore, di legalità si vive”, svoltosi durante l’anno scolastico con il concorso di poesia “Gli eroi invisibili: gli agenti delle scorte, angeli senza ali”. Dopo l’esame degli elaborati da parte della giuria composta da Gabriele Camelia, Antonello Bruno e Antonino Smiroldo al Palazzo della Cultura, alla presenza di studenti e insegnanti, si è svolta la premiazione nel 25esimo anniversario della stage di Capaci, in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Primo classificato al concorso di poesia è stato Alessandro Sturiale della VA di Bucalo, seguito da Martina Gregorio della VB di Bucalo e da Tommaso Bongiorno della VA del Centro al terzo posto. Gli altri studenti hanno ricevuto un attestato di partecipazione e una copia del volume con i componimenti degli alunni dedicati agli angeli delle scorte, mentre riconoscimenti sono stati attribuiti anche agli insegnanti che hanno seguito i propri studenti durante l’anno. “La bellezza contribuisce a sconfiggere il male” – ha evidenziato Melina Patanè, ringraziando l’Amministrazione, che ha patrocinato il progetto con un contributo di 700 euro, la Direzione didattica e quanti hanno collaborato alla riuscita dell’iniziativa “Agenti che hanno lasciato un grande esempio e hanno dato un contributo alla crescita del paese – ha detto l’assessore alla Pubblica Istruzione, Annalisa Miano – e che meritano di essere ricordati dai ragazzi per far sì che crescano con consapevolezza. Il progetto ‘Di mafia si muore, di legalità si vive’ ha testimoniato come la sinergia Comune-scuola-associazioni sia fondamentale per la formazione delle giovani generazioni”. Il dirigente scolastico Domenico Genovese ha sottolineato come si sia gettato un seme e che il concorso sia stata un’occasione per conoscere i pensieri dei ragazzi in tema di mafia e legalità, mentre la vicaria Maria Concetta Muscolino ha ricordato che il Progetto Legalità, di cui è referente, è uno dei punti cardine delle scuole di S. Teresa sin dal 2000.