Il cinema internazionale a Savoca con Zabut, Festival dei corti di animazione
di Redazione | 14/07/2018 | CULTURA E SPETTACOLI
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Gli organizzatori con assessore e parroco
Zabut ricomincia da tre. Il Festival internazionale dei corti di animazione ospitato a Savoca arriva infatti alla sua terza edizione, in programma dal 27 al 29 luglio, sempre grazie all’iniziativa dell’associazione “Taglio di Rema”, con il supporto del Comune e della parrocchia Santa Maria Assunta. L’International Animated Short-Film Festival è stato presentato nel corso di una conferenza stampa al Centro Filarmonico savocese dal comitato organizzatore formato da Cinzia Bongiorno, Nello Calabrò, Carmelo Casale, Caterina Limardo, Antonello Mantarro, Stefania Pasquale, Marta Rigano e Cristina Totaro, dall’assessore alla Cultura Enico Salemi e dal parroco don Agostino Giacalone. In competizione quest’anno 26 cortometraggi provenienti da 15 nazioni, tra cui tre prime italiane assolute, che verranno proiettati sul sagrato della chiesa di San Michele (inizio ore 21.30 con ingresso gratuito) e poi giudicati da una giuria costituita dal contrabbassista e compositore Nello Toscano, dalla storica del cinema d’animazione Cinzia Bottini e dall’autore di fumetti e illustratore Lelio Bonaccorso. Verranno attribuiti il premio Zabut al miglior cortometraggio (1.000 euro), il premio alla migliore colonna sonora originale (400 euro), il premio del pubblico e il premio esterno del Cinit-Cineforum Italiano. Come nei primi due anni, oltre alla proiezione dei cortometraggi in concorso, sarà allestita per le vie del centro storico di Savoca, nel percorso che va dalla Porta della città alla chiesa di San Michele, un’installazione site-specific curata dall’architetto Carmelo Casale che mostrerà i disegni e gli storyboard realizzati dagli autori selezionati per il concorso 2018. Anche la musica dal vivo sarà presente: durante la serata conclusiva, verranno proiettati cortometraggi d’animazione del cinema muto che saranno accompagnati da esibizioni live di alcuni musicisti. “Alcuni obiettivi che ci eravamo prefissi, a cominciare dalla sempre maggiore notorietà nazionale e internazionale del festival, sono stati raggiunti – spiegano gli organizzatori - lo attesta il fatto che il comitato ha visto quasi triplicato il numero dei corti ricevuti per la selezione, corti che sono passati da 155 a 450, coprendo ben 55 nazioni dei cinque continenti. Come nei primi due anni, oltre al concorso, sono state confermate due ‘sezioni’ che ci rendono fieri e che hanno contribuito negli anni scorsi al successo del festival: la ‘musicazione’ dal vivo dei corti d’animazione del cinema muto, convinti che la conoscenza del patrimonio storico dell’animazione sia oltre che un piacere anche un dovere, e l’installazione site-specific, curata da Carmelo Casale, di story board, foto di set e screenshot degli autori selezionati. Installazione che ogni anno, in forme e colori sempre diversi, cambia in maniera sorprendente il paesaggio urbano del centro storico di Savoca che ci ospita. Nella scelta dei corti selezionati pensiamo di essere riusciti, anche quest’anno, a restare fedeli a una vocazione che fin dall’inizio per noi è stata importante – proseguono i promotori di Zabut – rimanere in una zona che non sia né facilmente popolare né altrettanto facilmente elitaria. E non perché in media stat virtus (la qual cosa nell’arte non ha molto senso) ma perchè pensiamo che organizzare un evento culturale non voglia dire imporre i propri gusti né tantomeno accondiscendere a quelli, presunti, di un’entità proteiforme chiamata pubblico; ma fermo restando uno standard “alto”, ci prefissiamo di proporre degli sguardi molteplici e anche eclettici”. Nei 26 cortometraggi provenienti da 15 nazioni, con tre prime italiane assolute, si osservano alcune linee tematiche a partire da una varietà impressionante di stili e di narrazioni tipica dell’animazione. La metafora e l’allegoria sono forse le figure retoriche che caratterizzano di più il concorso di Zabut 2018. Questa modalità di affrontare il reale trova un contrappeso in quelle storie che, con uno stile documentaristico, raccontano di eventi storici come un terremoto o l’assassinio di un grande scrittore argentino. La famiglia è uno dei grandi temi del concorso raccontata con ironia o con sofferta partecipazione: un delicato equilibrio che comprende entrambe le possibilità. E, inoltre, alcune opere in concorso si situano con originalità e grande senso della messa in scena in un mondo “altro” che solo l’animazione rende possibile. Manifesto ufficiale, progetto grafico e illustrazione sono a cura di Antonello Mantarro: la "grande madre Etna" è al centro del manifesto così come è al centro del Mediterraneo che è stato, nella sua storia millenaria, una “macchina per fare civiltà” ed è attualmente un crocevia di popoli in movimento e un luogo di incontri e scambi di culture e idee, di racconti ed esperienze. In una scala infinitamente più piccola questo gli organizzatori vorrebbero fosse Zabut.