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Il genius loci della Valle d'Agrò celebrato nel solstizio d'estate
24/06/2015 | CULTURA E SPETTACOLI
24/06/2015 | CULTURA E SPETTACOLI
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Il convegno nell'abbazia casalvetina
Il solstizio d’estate nel suggestivo sito della Basilica dei SS. Pietro e Paolo d’Agrò di Casalvecchio Siculo ha fatto da cornice al convegno “Miti, Poeti, Sogni, Pittori e Santi. La riscoperta del Genius Loci nel Solstizio d’Estate” organizzato da Lions Club Letojanni-Valle d’Agrò nell’ambito del tema di studio distrettuale “La nostra storia: Cultura, Tradizioni e Risorse. Conosciamoli! Potenziali veicoli per una rinnovata crescita sociale ed economica”. L’evento, patrocinato dall’assessorato regionale ai Beni culturali e dell’Identità siciliana e del Comune di Casalvecchio Siculo, con la collaborazione di Archeoclub Area Jonica Messina, ha avuto inizio con un omaggio in musica alla matrice islamica dell’architettura della Basilica, con l’esecuzione del brano di chitarra classica "Recuerdos de la Alhambra" di Francisco Tàrrega, eseguito dal maestro Alex Guglielmo. Un’anteprima del Savoca Guitar Festival che si svolgerà a Savoca dal 3 all’8 luglio. La celebrazione del genius loci è avvenuta mediante i contributi dei relatori i cui interventi sono stati una delicatissima e a volte anche ardita opera di “scavo” percettivo tra brandelli di memorie, narrazioni, relazioni, identità. L’obiettivo del meeting era quello di offrire nuovi strumenti nelle mani dei cittadini e degli amministratori dei comuni della Valle, molti dei quali presenti, per la promozione del territorio e di valorizzazione dello stesso.
Ad aprire i lavori la presidente del Lions Club Letojanni Valle d’Agrò, l’arch. Ketty Tamà, che nell’introduzione al convegno ha proposto un suo studio inedito sull’orientamento e sulla genesi costruttiva della Basilica, riferendola alle direzioni della levata del sole nelle date liturgicamente rilevanti nel periodo medioevale. Lo studio è basato su testi relativi alla luce nelle chiese di Siria e Sicilia dal V al XII secolo d.c. e sugli scritti del santo, teologo e filosofo, Dionigi l’Areopagita (V sec.), ed è mirato a riscoprire il modo in cui la basilica sia connessa all’orizzonte, al cosmo, ricostruendo il processo intellettivo della costruzione di un manufatto le cui pietre angolari ed i pilastri, lei ritiene, sono posizionati in relazione al moto apparente del sole.
Il tema del Mito di Ulisse e l’ipotesi della piana dei Buoi del Sole sita nella Valle è stata affrontata dal geom. Santino Mastroeni col supporto dell’estro artistico e narrativo di Carlo Barbera, che ha recitato un brano della sua “Ulissea” e dei bozzetti dell’ “Odissea” del maestro Nino Ucchino, con il suo sogno di un parco didattico lineare di venti sculture in acciaio che inizia dall’Arghennon Acron, Capo Sant’Alessio, e termina nel torrente Savoca. La tesi della piana del Buoi del Sole localizzata nella valle è sostenuta da diversi dati oggettivi: la presenza del luogo di ricovero per le navi rappresentato proprio da Capo S. Alessio e dalle sue grotte, la presenza delle numerose sorgenti naturali, il toponimo “Bucalo” del territorio santateresino. Il tema del Sogno ha avuto per protagonista la figura del maestro Giuseppe Lombardo, raccontato dalle toccanti parole di un suo ex allievo, l’avv. Filippo Brianni che ha narrato la storia degli scavi di Scifì e della caparbietà di un uomo solo che difende il sogno della prima Basilica dei S.S. Pietro e Paolo d’Agrò, quella originaria, sita nell’altra sponda del torrente. Filippo Brianni ha difatti affidato, leggendo gli scritti del maestro Lombardo, la prosecuzione delle ricerche e degli studi a tutti coloro che intendano far propria la magia di questo sogno, a tutti coloro, amministratori compresi, capaci di comprendere che la sua stessa caparbia difesa può rappresentare un’occasione di sviluppo del territorio. Il tema della Pittura è stato affrontato dall’archeologo Giuseppe Finocchio, che ha ricostruito mediante ricerche iconografiche i legami della pittura locale con pittori di scuola antonelliana e con lo stesso Antonello da Messina. Sono stati affrontati in particolare la tematica del gonfalone perduto di Forza d’Agrò ed il quadro di S. Nicola sito nel Museo di Casalvecchio Siculo, dipinto nello stesso anno della morte di Antonello e caratterizzato da struttura compositiva che risente sicuramente della scuola del celebre artista messinese. Il Tema dei Santi ha visto infine don Francesco Broccio narrare l’esperienza di evangelizzazione della Valle da parte di S. Filippo d’Agira, santo di origine siriaca, taumaturgo ed esorcista, attraverso il racconto dei riti e dei misteri della sua festa. Riti forse incomprensibili a chi disconosce quali siano gli elementi ideologici essenziali della cultura e dell’identità del territorio: Anthropos, l’uomo nella sua realtà personale, Etnos, la comunità, Kronos ovvero il tempo, Oikos, l’ambiente.
Durante la serata, che ha celebrato anche l’inizio del nuovo anno sociale del Lions Club Letojanni – Valle d’Agrò e la riconferma alla presidenza dell’arch. Ketty Tamà, è stato presentato il nuovo direttivo del club ed un nuovo giovanissimo socio, Daniele Gully. Sono intervenuti a chiusura del convegno il Componente per la III Circoscrizione del Tema di Studio Distrettuale, arch. Andrea Donsì ed il Delegato di Zona 8, avv. Maria Elena Moschella. Ha concluso i lavori il II Vice Governatore Eletto del Distretto 108yb Sicilia, avv. Ninni Giannotta. L’auspicio dei Lions è che il meeting diventi un appuntamento fisso del solstizio d’estate della Valle d’Agrò, che non ha certo esaurito in un solo pomeriggio il suo racconto dei Miti, dei Poeti, dei Sogni, dei Pittori e dei Santi che ne hanno fatto la storia, che ne costituiscono il genius loci.