"Il set della meraviglie", a Letojanni il viaggio tra i celebri film siciliani
di Andrea Rifatto | 24/08/2017 | CULTURA E SPETTACOLI
di Andrea Rifatto | 24/08/2017 | CULTURA E SPETTACOLI
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Micalizzi, Rammi, Mirone e Gullotta
Un viaggio nella Sicilia che ha regalato i film più belli della storia del cinema, per narrarne i retroscena, gli aneddoti, le storie di attori del luogo ma anche per descrivere paesaggi immersi nella luce e scorci di una terra che attraverso il grande schermo ha fatto sognare il mondo. È quello fatto dal gioralista catanese Luciano Mirone, già collaboratore de “La Repubblica”, I Siciliani”, il “Giornale di Sicilia”, autore di inchieste e libri sulla mafia, oggi direttore del quotidiano online “L’Informazione”, raccontato nel libro “Il set delle meraviglie”, presentato a Letojanni nell’ambito degli appuntamenti culturali estivi promossi dall’Amministrazione comunale, rappresentata all’evento dal vicesindaco Antonio Riccobene e dall’assessore alla Cultura Teresa Rammi, che ha introdotto la serata. A “spingere” l’autore a parlare del suo testo i giornalisti Gaetano Rammi (Gazzetta del Sud) e Francesca Gullotta (La Sicilia), mentre Maddalena Micalizzi, presidente della Fidapa S. Teresa-Val d’Agrò, ha curato la lettura di alcuni brani e un ricordo di Ninni Cassarà, vicequestore della Polizia di Stato ucciso dalla mafia a Palermo nel 1985. “Un libro nato perché dovevo elaborare un lutto – ha spiegato Mirone davanti ad una folta platea in piazza Matteotti – la demolizione del cinema ‘Eden’ di Belpasso che frequentavo sin da bambino e dove ho vissuto in prima persona l’esperienza del cinematografo, una parte di me che se n’è andata”. Un lutto elaborato attraverso una cosa bella, “Il set delle meraviglie”, che racconta di 14 pellicole: La terra trema, In nome della legge, Stromboli, Il Bell’Antonio, Salvatore Giuliano, Divorzio all’italiana, Il Gattopardo, Sedotta e abbandonata, Il giorno della civetta, Il Padrino, Nuovo Cinema Paradiso, Mery per sempre, Il Postino e I cento passi. “Mi sono messo a raccontare le cose belle girate in Sicilia, sono entrato nel cielo degli uomini, ossia lo schermo – ha spiegato l’autore – e ho coronato un sogno girando per i luoghi dei film. Ho raccontato la Sicilia descrivendo i luoghi e ascoltando le persone del posto depositarie di quei segreti che lo spettatore non può sapere: l’ho fatto da giornalista e scrittore, perché non sono uno storico del cinema o un critico cinematografico”. Tra la proiezione di alcuni spezzoni di film come Sedotta e abbandonata e altri aneddoti rivelati al pubblico, Mirone ha ricordato ad esempio come per le riprese del “Il Padrino” la casa di produzione americana Paramount avesse scelto inizialmente Corleone, dove però la mafia pretendeva in cambio del “permesso” a girare un contropartita economica troppo elevata, costringendo a spostare il set a Savoca, in quella parte di Sicilia ritenuta allora “babba”. “Impossibile raccontare nel libro tutti in film girati in Sicilia, che è il luogo più filmato del cinema mondiale con oltre 600 pellicole – ha evidenziato Mirone – ma prometto che se farò una seconda edizione avrà il posto che merita anche “Johnny Stecchino”, girato in parte a Letojanni”.