Il solstizio in abbazia "illumina" storie e tecnologie: come valorizzare i beni culturali
28/06/2022 | CULTURA E SPETTACOLI
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Il tavolo dei relatori
“Comunicazione: atto d’amore per la cultura” è stato il motto dell’ottava edizione dell’evento “Miti, poeti, sogni, pittori e santi nella Valle d’Agrò-alla riscoperta del Genius Loci”, organizzato nel solstizio d’estate nell’abbazia dei Santi Pietro e Paolo d’Agrò di Casalvecchio Siculo da Archeoclub Area Jonica, in collaborazione con Parco Naxos-Taormina, Fondazione Architetti di Messina, Comune e Parrocchia. Valorizzare i beni culturali per poi veicolarli attraverso nuove metodologie di comunicazione è stato il filo conduttore degli interventi, moderati da Ketty Tamà (vicepresidente Archeoclub) e Anna Carulli (presidente Fondazione Architetti). L’assessore Marcella Russo ha portato i saluti del Comune di Casalvecchio, “per quello che per noi è un importante appuntamento ormai consolidato”, mentre il saluto dell’Unione dei Comuni è stato affidato dal presidente Concetto Orlando, presente ai lavori, a Ninuccia Foti, presidente dell’Osservatorio dei Beni Culturali. Don Alessandro Malaponte ha portato invece il saluto della parrocchia di Casalvecchio. Ad introdurre il dibattito il presidente Archeoclub, Filippo Brianni, che ha evidenziato l’impegno per il 2022 nello studio e nelle strategie promozionali dei monasteri italo-greci del Val Demone, facendo notare come tutte le iniziative lanciate durante i solstizi a San Pietro e Paolo si siano concretizzate: dai libri dell’abbazia riportati in forma digitale dall’Escorial, al museo esperienziale in corso di realizzazione, dai progetti di ricerca archeologica già avviati sul territorio alla riscoperta di elementi dimenticati, come il Ponte romano sull’Agrò. Gli architetti Anna Carulli, Ketty Tamà e Michele Palamara hanno presentato il progetto “Absidi Dimenticate”, lanciato dalla Fondazione Architetti di Messina in collaborazione con Archeoclub d’Italia. Un piano di individuazione e salvaguardia di chiese di pregio che rischiano il crollo, come quella di San Sebastiano a Forza d’Agrò, segnalata da Archeoclub a Soprintendenza e Comune. Presentato anche il “mandato di Adelasia”, primo documento scritto su carta da un sovrano che risale al 1109 ed è stato redatto, in greco ed arabo, da Adelasia, madre di quel Ruggero II che meno di dieci anni dopo finanzierà l’abate Gerasimo per consentire la ricostruzione di San Pietro e Casalvecchio. Tantissimi i dettagli linguistici, storici e sociali illustrati da Tamà nel documento, tra cui uno legato alla leggenda secondo cui la madre del futuro re finanziò il monastero di San Filippo di Fragalà a Frazzanò per “ringraziare” S. Filippo d’Agira che salvò da una malattia da piccolo. Antonella Siligato, socia Archeoclub, ha poi “ricucito” la parte storica del convegno con quella più divulgativa, occupandosi di illustrare l’importanza delle nuove tecnologie per comunicare la cultura anche in funzione turistica: “Le guide tradizionali devono integrarsi con le nuove tecnologie - ha detto - perché possono essere complementari le une alle altre”, illustrando il lavoro delle guide e le varie metodologie, come i QrCode. Momento importante dell’evento la presentazione dell’app “ItaloGreekMonasteries”, realizzata dalla IB del Liceo Classico di Santa Teresa di Riva: “Vedere una classe che realizza uno strumento così valido, presentato con entusiasmo e competenza è incoraggiante – ha detto Brianni – perché significa che i tanti semi che da anni lasciamo sul territorio, sia noi che altri organismi che si occupano di cultura, stanno germogliando copiosamente”. Un intervento, quello della Siligato, apripista rispetto al “piatto forte” del Solstizio 2022, cioè la presentazione dell’app ItaloGreekMonasteries realizzata dalla I B del Liceo Classico “Caminiti-Trimarchi” di S. Teresa di Riva, in collaborazione con GrowApp e l’associazione culturale San Nilo. Non (solo) uno esperimento didattico, ma un completo e utilissimo strumento di conoscenza e divulgazione della storia, caratteristiche e spunti di tutti i monasteri italo greci del Valdemone. Gli alunni, guidati dalla professoressa Francesca Gullotta, hanno chiesto e ottenuto l’aiuto di esperti ed associazioni, tra cui anche Archeoclub, andando a visitare e fotografare i luoghi. La Gullotta, dopo aver invitato i partecipanti a scaricare subito l’app per consentire di seguire meglio la presentazione, ha lasciato il “campo” alle giovanissime e brillanti studentesse Giulia Franchi e Roberta Caspanello, le quali hanno illustrato il progetto e le sue potenzialità. “Vedere oggi una classe di una scuola che realizza uno strumento così valido come ItaloGreekMonasteries e due ragazze come Giulia e Roberta che lo presentano con questo entusiasmo e competenza è incoraggiante – ha detto Filippo Brianni – perché significa che i tanti semi che da anni lasciamo sul territorio, sia noi che altri organismi che si occupano di cultura, stanno germogliando copiosamente”.