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La poesia tra due sponde: il mondo arabo tra passato e presente
10/12/2014 | CULTURA E SPETTACOLI
10/12/2014 | CULTURA E SPETTACOLI
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Poesia, architettura, pittura, musica e gastronomia
Un evento dedicato alla cultura araba e alla riscoperta delle comuni radici. L’associazione culturale Caffè d’Arte “Il paese di fronte al mare” di S. Teresa di Riva ha dedicato un appuntamento del suo ricco programma culturale alla scoperta della dominazione araba in Sicilia, con l’evento “La poesia tra due sponde: la poesia araba in Sicilia, tra passato e presente”: una serata interculturale tra poesia, architettura, pittura, musica e gastronomia, che ha avuto come cornice il Palazzo della Cultura, nell’ambito delle manifestazioni natalizie organizzate dall’assessorato alla Cultura guidato da Giovanni Bonfiglio. Un’occasione per toccare vari aspetti della presenza araba nell’Isola nell’arco di quei tre secoli che tanto hanno influito sulla storia siciliana, offrendo allo stesso tempo un significativo momento di fratellanza con le minoranze presenti sul territorio, in un’ottica di integrazione e rispetto delle reciproche culture e religioni. Di fronte ad un folto ed attento pubblico, la presidente dell’associazione, Melina Patanè, ha introdotto l’intervento dell’architetto Michele Palamara, che ha trattato il tema “Elementi di architettura araba in Sicilia”. Con l’ausilio di magnifiche immagini, il relatore ha percorso i fondamenti della presenza urbanistica e artistica degli arabi nel periodo compreso tra il X e XII secolo, spiegando quanto significativo sia stato il loro contributo nello sviluppo dell’architettura sicula. Notevole spazio è stato riservato alle poesie: sono state esaminate opere relative agli anni della dominazione, precedute dalla brillante relazione storica dell’avv. Antonella Sturiale, appassionata cultrice di versi arabi. Come sempre l’esegesi critica è stata affidata all’analisi del poeta Antonello Bruno, che ha incisivamente commentato le impegnative poesie, ben delineando quel “fil rouge” che dai poeti arabi ha condotto alla scuola poetica siciliana dell’aureo periodo federiciano. Notevole contributo alla realizzazione di una adeguata “atmosfera araba” è stato dato dalla lettura in lingua, per la quale ci si è avvalsi della collaborazione della giovanissima studentessa Hidar Soukaina. Melina Patanè ha poi ricordato alcuni poeti dell’attuale panorama culturale arabo, tra i quali vige un fermento di nuovo impulso alla poesia vista anche come denuncia e riscatto di un intero popolo alla ricerca di una identità nuova, ben integrata con la cultura occidentale; un popolo dignitoso che prende decise distanze da ogni forma di integralismo fanatico, vile copertura a forme di volgare terrorismo.
La serata si è conclusa tra musiche e danze, con le più belle canzoni della tradizione siciliana affidate alla voce del maestro Mimmo Ambriano, le suggestive e colte tonalità della chitarra classica del maestro Agatino Scuderi e la seducente danza del ventre con le armoniose movenze della danzatrice tunisina Nadia Arfaoui.
Finale “saporito” con la degustazione del cous-cous cucinato da Nadia Arfaoui e i dolci offerti dalla signora Roswita Gruber, che ha scelto il Caffè d’Arte per festeggiare i suoi 50 anni di permanenza in Sicilia, da lei stessa definita “un paradiso da custodire con amore”, facendo eco alle parole del grande poeta siculo-arabo Ibn Hamdis, “Sicilia mia …paradiso da cui fui cacciato”.
Il prossimo appuntamento sarà il 19 dicembre con “Poetando all’ombra del Boccavento”, durante il quale sarà ripresentato il concorso “Boccavento: il Poeta di fronte al Mare”, con l’usuale formula della valutazione in diretta e tante altre proposte artistiche, come ormai da anni è nello stile dell’associazione “Il paese di fronte al mare”.