La scuola elementare di Graniti campione nazionale di legalità - VIDEO
28/05/2015 | CULTURA E SPETTACOLI
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La premiazione a Palermo
La classe V della scuola primaria “G.Sergi” di Graniti, dell’Istituto Comprensivo di Francavilla di Sicilia, si è classificata al primo posto nel concorso nazionale per le scuole “Riprendiamoci i nostri sogni. Educhiamo i nostri giovani a crescere coltivando semi di legalità” indetto dalla Fondazione “Giovanni e Francesca Falcone” e dal Miur, in occasione del 23° anniversario delle Stragi di Capaci e di via D’Amelio. Gli alunni, insieme alla Dirigente dell’Ic di Francavilla di Sicilia, Angela Mancuso e alla responsabile del progetto la docente Rossana Ricciardi, sabato scorso presso l’Aula Bunker del carcere dell’Ucciardone di Palermo, nel corso della cerimonia istituzionale trasmessa in diretta Rai “Palermo chiama Italia”, sono stati premiati dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dal Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini e dalla professoressa Maria Falcone. Il premio ricevuto consiste in una medaglia d’oro ed in una targa di riconoscimento per l’eccellenza del progetto presentato.
La responsabile del progetto, la docente Rossana Ricciardi, insieme al team di classe (Maria Di Pietro, Salvatore Sgarlata e Mariella Trimarchi) ha guidato con professionalità e passione i ragazzi in un percorso di educazione alla legalità, il cui elaborato finale è un videoclip avvincente: sulle note della canzone “Ti porto via con me” di Jovanotti, gli alunni, coordinati dalla maestra di canto Raffaella Corvaia, cantano “Ce la faremo eh”, un inno agli eroi della legalità Falcone e Borsellino, ma anche a tutti coloro che silenziosamente danno il loro piccolo contributo per costruire un mondo migliore. Gli studenti protagonisti sono: Marco e Thomas D’Amore, Michael Di Natale, Marco Falcone, Gregorio Lo Monte, Sofia Mannino, Ludovica, Maria Ausilia e Mauro Pagano, Giada Pappalardo, Marisol Talio e Leon Ventura.
Grande soddisfazione da parte della dirigente scolastica Angela Mancuso, la quale ha sottolineato che è “un dovere ricordare chi innocente ha perso la vita a causa delle violenze mafiose. Non si può dimenticare chi è stato ucciso per stroncare il crimine organizzato, la prepotenza, la violenza e l’abuso sui diritti altrui. Non si deve aver paura, non si deve “girare la faccia dall’altra parte”, ma bisogna uscire dall’indifferenza e dalla rassegnazione perché insieme si forma una squadra e insieme si vince”.