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La scuola "Tersicore" sul podio al concorso "Teramo Danza"
di Gianluca Santisi | 12/09/2014 | CULTURA E SPETTACOLI
di Gianluca Santisi | 12/09/2014 | CULTURA E SPETTACOLI
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La formazione classificatasi al secondo posto
Ancora un importante risultato per lo studio di danza “Tersicore” di Alì Terme. Dopo quello ottenuto lo scorso anno, con una giovane allieva della direttrice Domelita Abate che ha superato la selezione di ammissione al Teatro dell'Opera di Roma, le danzatrici aliesi si sono piazzate al secondo posto al concorso nazionale "Teramo Danza", nella categoria “Classico Allievi”. La formazione jonica, composta da Ylenia Andronaco, Giulia Parisi, Asia Miserendino, Emanuela Natoli e Sofia Carella, tutte tra gli otto e i dodici anni, era alla prima partecipazione ad un concorso nazionale di danza e il risultato assume quindi ancora maggior prestigio. La coreografia, intitolata “Trinakria”, ha rappresentato un omaggio alla Sicilia. Classificandosi al secondo posto, le giovani danzatrici hanno avuto la possibilità di partecipare al Galà finale, durante il quale si sono esibiti tutti quelli che si erano piazzati ai primi tre posti delle varie categorie, insieme a ballerini professionisti ospiti. La giuria era composta da: Laura Comi (direttrice Teatro dell'Opera di Roma), Gianni Rosaci (già primo ballerino dello stesso Teatro), Arturo Cannistrà (già primo ballerino dell'Aterballetto), Max Campagnani (già ballerino all'Arena di Verona e attualmente coreografo al Teatro Carcano a Milano), Alessandra delle Monache (già ballerina del Balletto Reale svedese).
“Non è semplice danzare di fronte a questo tipo di Giuria – ha commentato l’insegnante Domelita Abate (nella foto), che ha preparato le ragazze con grande professionalità – e a questi livelli è già una vittoria potersi confrontare con ballerini professionisti e far parte di una vetrina così importante. Auguro alle mie cinque allieve coinvolte in quest'avventura di continuare a lavorare sempre così come hanno fatto in questo Concorso, in modo da trarre sempre il meglio e non avere nulla da rimproverarsi quando si perde. Ed essere al tempo stesso sempre umili da riconoscere di poter fare meglio anche quando si vince”.