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La verità su Salvatore Malgioglio: un giovane che amava la vita - FOTO e VIDEO
di Andrea Rifatto | 19/08/2014 | CULTURA E SPETTACOLI
di Andrea Rifatto | 19/08/2014 | CULTURA E SPETTACOLI
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“Tornerò presto a Francofonte, mi mancate”. Furono queste le ultime parole che Giuseppe e Liliana Malgioglio sentirono pronunciare al figlio Salvatore, quel giovane di soli 19 anni che amava tutti e che tutti volevano bene, che in una notte dell’estate del 1994 ha lasciato la vita alla periferia di S. Teresa di Riva per motivi che forse mai sapremo. Una storia che la nostra testata ha voluto raccontare proprio lì dove tutto ebbe inizio, in quel paese che si specchia sul mare e che sembra possa contemplare nella sua storia solo lieti eventi. Ma la morte di Salvatore Malgioglio, militare di leva di stanza al Quinto Reggimento Aosta di Messina, in servizio di vigilanza presso l’azienda di autotrasporti Stat, non poteva mai immaginare che in quel luogo all’apparenza tranquillo e rassicurante avrebbe lasciato la sua vita. Una vita strappata, perché non c’è altro modo per definire ciò che accadde il 17 luglio di vent’anni fa: un caso bollato come suicidio, come uno dei tanti che avvengono tra i militari dell’Esercito, che il fato volle abbia avuto come scenario la cittadina jonica. Nessuno da quel lontano 1994 seguì più la vicenda di Salvatore, “quello che si ammazzò alla Stat, o almeno così si disse”. Ieri sera, nel parco pubblico "Unità d’Italia”, Sikily News ha voluto che la cittadinanza conoscesse chi era Salvatore e la sua storia: una storia lunga, intricata, durata quasi vent’anni, che ha portato a stabilire quanto meno che non si trattò di suicidio. Lo abbiamo fatto quasi con la stessa caparbietà con cui la famiglia e il proprio legale hanno portato avanti questa battaglia contro muri di gomma, depistaggi e omertà, contro chi voleva a tutti i costi che il caso di Salvatore venisse chiuso in fretta.
La serata, condotta da Andrea Rifatto, ha visto la partecipazione dell’avvocato Santi Terranova, legale della famiglia Malgioglio e autore de “Il Mistero di Fata Morgana”, edito da Duetredue Edizioni, testo che ricostruisce tutta la vicenda del fante di Francofonte, e della famiglia Malgioglio, che ha voluto prendere parte al ricordo di Salvatore nonostante non fosse facile ripercorrere la triste storia che li ha visti protagonisti. Dopo la proiezione di un breve video-ricostruzione della vicenda, realizzato dal regista Fabrizio Sergi, il direttore della nostra testata, Gianluca Santisi, è entrato nello specifico del libro aprendo una conversazione con l’autore, che ha raccontato sotto forma di romanzo la vicenda del militare morto alla Stat e tutto l’iter processuale che ne seguì. Episodi a tratti sconcertanti, che hanno lasciato senza parole il pubblico cha ha riempito il giardino di Villa Ragno, ammutolito dinanzi al disarmante cinismo messo in atto dall’Esercito Italiano in questi anni. Toccanti le parole pronunciate dai genitori di Salvatore Malgioglio, che hanno voluto ricordare come loro figlio amasse la vita e non meritasse di subire un triste calvario da cui non si è avuta piena giustizia. All’avv. Terranova e ai familiari del militare scomparso a S. Teresa di Riva sono state consegnate due targhe da parte dell’Amministrazione comunale, presente alla serata con l’assessore alla Cultura Giovanni Bonfiglio, come segno di vicinanza della città. E dal pubblico villa Ragno è stata lanciata una proposta: si cancelli l’intitolazione della piazza principale di S. Teresa al V Reggimento Aosta di Messina, dove Salvatore Malgioglio prestava servizio. S. Teresa non merita di avere un luogo dedicato a quanti si sono prodigati per infangare la figura di un giovane e far sì che la verità non venisse mai a galla. Adesso che i santateresini hanno piena coscienza della storia di quel diciannovenne che mori alla Stat, qualcosa, forse, sembra muoversi.
Il libro il "Mistero di Fata Morgana" è disponibile presso la Libreria Trimarchi al centro di S. Teresa di Riva.