Liceo Classico, a S. Teresa un'intensa open night sul legame genitori-figli
14/01/2019 | CULTURA E SPETTACOLI
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La sfilata sul corso principale
Un’intensa open night, dal primo pomeriggio fino alla mezzanotte, che ha visto la partecipazione corale di tanti spettatori, famiglie degli studenti, ex allievi e quanti hanno condiviso la motivazione da cui è nato questo evento, ossia l’esigenza di far conoscere le caratteristiche e la vitalità degli studi classici, per sostenere l’attualità del liceo Classico all'interno del panorama del sistema formativo nazionale. Si può riassumere così la Notte Nazionale del liceo Classico celebrata anche quest’anno all’Enrico Trimarchi” di Santa Teresa di Riva, insieme alla dirigente Carmela Maria Lipari, all’Amministrazione comunale rappresentata dal sindaco Danilo Lo Giudice e da esponenti di Giunta e Consiglio, a tutta la comunità scolastica e a tanti supporter commerciali. Su tutto il territorio della nostra penisola docenti e studenti si sono impegnati in tutta una serie di performance legate ai loro studi e all’esaltazione della formazione umanistica, perché la Notte del Classico non è solo una festa ma soprattutto un modo alternativo ed innovativo di fare scuola e di veicolare i contenuti culturali, partendo dal presupposto che le nostre radici più autentiche sono quelle della civiltà greco-romana, considerata fondamento per la costruzione di una società autenticamente pluralistica e democratica. Il tema scelto quest’anno nel Classico santateresino è stato “Oikia”-Genitori e figli, il legame più decisivo della vita di ogni persona, dal momento che nessuno viene dal nulla ma si è sempre figli di qualcuno. La continuità tra le generazioni, i vari modi di essere padre, madre e figlio, sono stati affrontati da diversi punti di vista ma soprattutto attraverso le voci dei grandi scrittori dell’antichità e della contemporaneità, per invitare a ricostruire un sano rapporto educativo e affettivo, in un momento storico che vede una diffusa crisi della famiglia, spesso priva di autentico amore e rispetto reciproco e lacerata da conflitti e perdita di identità. A dare il via al ricco programma della serata sono stati gli studenti che, grazie alla loro creatività e al loro entusiasmo, hanno sfilato impersonando le più importanti coppie di padri, madri e figli, come Dedalo e Icaro, Zeus e Atena, Teti ed Achille, Alessandro Magno e Olimpiade, Demetra e Proserpina, Ulisse e Telemaco e tanti altri che sono così tornati a vivere insieme allo scrittore Ovidio che le ha presentate al pubblico, sottolineando come questi personaggi siano diventati modelli universali a cui ancora oggi ci riferiamo per rappresentare tipologie umane diverse. Tutti gli studenti, guidati dai presentatori Gianmarco Cotroneo e Costanza Rigano, hanno voluto condividere con gli spettatori presenti l’idea che, in ogni cammino evolutivo personale, ciascuno non può non riconoscere la sua provenienza, qualunque essa sia, in altri termini che le radici che ci legano alla famiglia non possono essere tranciate e che l’amore materno e paterno sono i più forti in assoluto, concetti questi per altro ribaditi anche in un brano dell’Odissea di Omero, riascoltato dalla voce narrante di Francesco Coglitore, e nel famoso “Lamento di Danae” di Simonide, brillantemente interpretato da Rita Patanè e negli interventi degli illustri relatori, quali Elena Santagati, docente dell’Università di Messina e Valentina Certo, studiosa di Storia dell’Arte. Molti gli intermezzi musicali che hanno visto protagonisti ospiti come il soprano Carmine Elisa Moschella e la pianista Giovanna Sgroj ed il gruppo della scuola di danza Margot Fonteyn di Taormina. Altri intermezzi musicali e di danza sono stati curati dagli studenti del Liceo come Giovanni Salimbeni al clarinetto e Giorgia Abate al flauto o ancora Lorenzo Allegra al violino accompagnato da Carmelo De Luca al pianoforte o le giovani danzatrici del Trimarchi Ballet Group. Emozionanti le perfomance teatrali nelle quali gli studenti hanno impersonato eroi come Ulisse e Telemaco, Edipo e Antigone. Nello specifico, Samuele Guarnera ha scritto la breve pièce relativa all'Odissea e interpretato il ruolo di Ulisse e Giorgio Stopo, invece, ha vestito i panni di Edipo, ispirandosi alla tragedia "Edipo a Colono" di Sofocle. Il clou della serata è stato raggiunto con il recital multilingue degli studenti che hanno presentato un consistente florilegio di poeti greci, latini, italiani, inglesi, francesi, per rivivere con il pubblico presente le tante sfumature dell’amore tra genitori e figli. A tarda sera la prelibata degustazione di dolci e le danze di genitori e figli insieme hanno reso questa serata accattivante e coinvolgente. Infine gli studenti hanno reso omaggio, in sintonia con tutti gli altri licei d’Italia, al binomio amore-notte, recitando “Il lamento dell'esclusa”, brano noto come Fragmentum Grenfellianum.