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“Per…corti alternativi”, a Villafranca Tirrena premiato Nino Ucchino
03/02/2015 | CULTURA E SPETTACOLI
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Nino Ucchino e il regista Sergi durante le riprese del corto
Dal 30 gennaio scorso, per tre serate consecutive, il Castello di Bauso di Villafranca Tirrena (Me) ha ospitato la terza rassegna di cortometraggi “Per... corti alternativi”, evento promosso dall'associazione Pro Loco di Villafranca Tirrena e patrocinato da Comune e Sovrintendenza di Messina. Nella serata conclusiva di domenica 1 febbraio, un riconoscimento speciale è stato assegnato dagli organizzatori della rassegna all'artista Nino Ucchino, interprete principale nel lavoro “Il pipistrello” (2010) di Fabrizio Sergi, giovane regista di S. Teresa di Riva. “Un premio – si legge nella motivazione - che va oltre l'interpretazione del cortometraggio ma che vuole essere anche un riconoscimento all'artista. La sua disponibilità nel sostenere iniziative cinematografiche locali unita alla sua intensa e poliedrica attività di promozione delle bellezze del territorio rappresentano una preziosa risorsa per tutta la comunità locale”. Tra i corti in programma, i riconoscimenti sono andati ai lavori "Thriller" del regista lucano di Giuseppe Marco Albano, a "L'amore corto" della siciliana Valentina Vincenzini, nata a Cefalù e da anni impegnata negli studi cinematografici a Roma. Tra gli autori locali premiati i giovani messinesi Maurilio Forestieri e Marzio Golino con “The Last Life”, che vede come protagonista l’attore Gianfranco Quero, e Matteo Arrigo con con “O tempu a guerra”. “La riproposizione della manifestazione – ha spiegato Antonio Domenico Bonaccorso, presidente della Pro Loco - è stato già un successo per la promozione di una forma d'arte ancora poco valorizzata, quale è appunto il cortometraggio”. “L'obiettivo – ha affermato Sebiano Chillemi, direttore artistico dell'evento - era quello di offrire spazio e visibilità ai giovani registi che combattono tra ristrettezze economiche ed impossibilità di treovare appoggio per la disdtribuzione dei loro lavori”. La serata conclusiva per la Pro Loco e la sua rassegna è stata anche stimolo per future sinergie annunciate dalla dott.ssa Tosi Siragusa, della Sovrintendenza di Messina, dal sindaco di Villafranca, Matteo De Marco, da Piero Giacobello, vicepresidente Unpli Messina, e dai giovani delle Acli del villaggio di Gesso. Queste le motivazioni delle altre premiazioni: “The last life”. Per la sensibilità espressa nel trattare una tematica complessa. Sullo sfondo di alcune tra le più suggestive immagini della città di Messina, grazie ad una buona regia e alla bravura dell'attore protagonista il cortometraggio raggiunge pienamente l’intento di coinvolgere ed emozionare lo spettatore, stimolandolo a riflessioni profonde. “L’amore corto”. L'originale idea di utilizzare una terminologia prettamente cinematografica per narrare la storia d'amore di due giovani attori, unita ad una sapiente regia, rendono il cortometraggio comprensibile e divertente anche ai non addetti ai lavori. Ogni scena del film, e ogni frase dei due protagonisti rivelano l'amore e la grande passione che l'autrice e gli attori nutrono per il cinema. “Thriller”. I sogni di un ragazzino e gli incubi di una città segnata da un futuro incerto e sotto la cappa dell'inquinamento. Le speranze del giovane Michele come segno di riscatto di tutta Taranto e degli operai dell'Ilva. Così come grazie al video di “Thriller”, Jackson è stato consacrato star internazionale, così nel nel corto di Giuseppe Marco Albano zombie e personaggi da horror cattureranno l'attenzione delle telecamere dando visibilità e voce ai problemi ambientali e occupazionali irrisolti, non solo in Puglia, ma in varie realtà dei territori più sfruttati delle industrie. L'attestato consegnato a Nino Ucchino Il gruppo dei premiati
“O tempu a guerra”. Narrazione intesa come testimonianza. Dalla voce di chi ha vissuto "O tempu a guerra" uno spaccato delle vicende del villaggio di S.Stefano di Briga durante la seconda guerra mondiale. Foto, oggetti e ricordi si animano per lasciare traccia nel tempo. Ad arricchire il lavoro documentaristico le parole schiette e dirette del novantenne Placido Andriolo, studioso di Storia Patria. Un progetto che può porsi come primo passo per una ricerca ancora più ampia da consegnare alle future generazioni.