San Luca Archimandrita di Messina ha un volto: ecco la prima icona
di Redazione | 25/02/2015 | CULTURA E SPETTACOLI
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San Luca di Rossano, primo Archimandrita del Santissimo Salvatore di Messina, finalmente ha un volto. Don Roberto Romeo, studioso dell’antico Archimandritato peloritano, autore del prezioso volume “Alle fonti del diritto liturgico orientale. Il Tipikón dell’Archimandritato del SS. Salvatore di Messina” (ISSR “Santa Maria della Lettera”, 2011), ha commissionato all’iconografo greco-cattolico Elia Luigi Manes, della Diocesi di Lungro (Cs), la prima icona del Santo. L’opera sarà esposta nella chiesa di San Giovanni di Malta di Messina il 27 febbraio, in occasione della celebrazione della memoria liturgica di San Luca. L'icona di San Luca Archimandrita Il volume redatto da padre Roberto Romeo
L’icona, proprietà di don Roberto Romeo (nella foto a lato), per la sua singolarità ed esclusività, rappresenta un dono alla città e alla diocesi di Messina, oltre che un invito a riscoprire la figura energica e paterna di Luca Archimandrita e valorizzare la tradizione greca messinese, troppo spesso dimenticata. Il Santo è raffigurato in abiti vescovili - l’Archimandrita del Santissimo Salvatore, per volere di Ruggero II, ebbe prerogative episcopali e una diocesi propria - con in mano il bastone del governo (ravdos) e la pergamena del suo celebre Tipikón. Sullo sfondo lo Stretto di Messina e la falce del porto naturale ove sorgeva il primo monastero archimandritale. Come ricorda don Romeo nella pubblicazione sopra citata, San Luca giunse a Messina tra l’agosto del 1130 e il maggio 1131, chiamato da Ruggero II di Sicilia a governare l’Archimandritato appena istituito (codice Vat. Lat. 8201). Nella sua qualità di superiore, avendo il sovrano assoggettati al Santissimo Salvatore i monasteri greci dell’Italia meridionale, produsse il libro tipico per regolare la vita dei suoi monaci (codice Mess. Gr. 115). Nel 1134 fu insignito del titolo di “Archimandrita”. San Luca morì il 27 febbraio 1149. Lo splendido sarcofago che contenne per secoli le spoglie mortali del primo Archimandrita è oggi conservato al Museo regionale di Messina.