"Tango fusion", Mauriello e Abate incantano il pubblico
di Redazione | 15/07/2017 | CULTURA E SPETTACOLI
di Redazione | 15/07/2017 | CULTURA E SPETTACOLI
3176 Lettori unici
Elegante, teatrale e raffinatissima performance di tango argentino, quella offerta da Adriano Mauriello, uno dei più famosi e grandi ballerini italiani a livello internazionale e Domelita Abate, ballerina messinese di formazione classica. Mauriello e Abate
Adriano Mauriello ha offerto la sua solidissima e impeccabile tecnica tanghera alla ballerina, che a sua volta ha risposto mettendo a disposizione della coreografia la grazia e la delicatezza delle linee classiche: un esperimento di “fusion” a cui i due artisti hanno dato vita in seguito ad un’occasione di incontro lavorativo.
La coreografia, creata per esprimere, danzando, la storia del delicato equilibrio del rapporto uomo-donna, viene rafforzata, nel suo manifestarsi, dalla fusione dei due stili dei ballerini: lui, forte nel guidare, sensuale nei più tipici passi tangheri e potente nelle prese, garantisce la componente di solidità e sicurezza che l’uomo mette a disposizione della donna, mentre lei offre sensualità sottile e qualità raffinata di movimento, belle linee fisiche nel seguire la guida che l’uomo le sta offrendo. La performance è stata un “cadeau” alla fine di uno spettacolo privato tenutosi al Teatro Vittorio Emanuele di Messina durante la prima settimana di luglio.
Una sorpresa per gli invitati, che hanno potuto ammirare dal vivo Adriano Mauriello, da diversi già riconosciuto ancor prima della presentazione ufficiale, perché personaggio televisivo in quanto ospite di diverse interviste ed esibizioni in programmi Rai e che ha da poco concluso la tourneè del suo spettacolo teatrale “Revelation”, iniziata in prima nazionale al Teatro Sistina di Roma.
Il tango era lo stile di danza più adatto a concludere uno spettacolo che aveva nel tema il rapporto uomo-donna, per questo è stato invitato una delle eccellenze italiane nel ruolo della guida e quindi del partner maschile. Domelita Abate, che ha avuto il ruolo della partner femminile e che aveva conosciuto in una precedente occasione di lavoro Adriano, dice: “Sono onorata che abbia avuto fiducia in me, una ballerina che non nasce tanghera, ma classica di formazione: mi sono impegnata al massimo e lui è riuscito a costruire una coreografia che permettesse a entrambi di esprimersi, pur nello schema tipicamente voluto dal tango argentino”. La magia del teatro, la bellissima musica “Oblivion” e le luci che disegnavano sullo sfondo le figure danzanti hanno offerto un quadro di danza armonico, emozionante per gli spettatori e ben costruito nelle linee e nell’interpretazione dei due partner.