Giovedì 25 Aprile 2024
L'analisi di Unioncamere sull'ultimo trimestre: tasso di crescita dello 0,86%


Segnali di ripresa in provincia di Messina: cresce l'imprenditoria agricola giovanile

di Andrea Rifatto | 30/08/2016 | ECONOMIA

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Nell’ultimo trimestre registrate in provincia 85 nuove imprese agricole

Arrivano lievi segnali di vitalità dal sistema imprenditoriale della provincia di Messina. Secondo i dati raccolti in Movimprese, analisi statistica trimestrale della nati-mortalità delle imprese condotta da InfoCamere per conto dell'Unioncamere sugli archivi di tutte le Camere di Commercio italiane, tra aprile e giugno nel territorio peloritano si è registrato un tasso di crescita dello 0,86% rispetto al periodo precedente. Un dato che rispecchia il tasso delle regioni del Mezzogiorno, che si attesta infatti a +0,73%, in crescita rispetto agli ultimi due anni, contro lo 0,63% della media nazionale, valore che ricalca esattamente quello registrato nello stesso periodo del 2015. Alla fine di giugno in provincia di Messina risultavano nell’archivio della Camera di Commercio 60.210 imprese, di cui 1.011 di nuova iscrizione mentre 844, sempre tra aprile e giugno, hanno cessato l’attività. Nel trimestre precedente si era avuto un saldo negativo di 261 causato dalle 1.239 cessazioni a fronte di 978 nuove attività. Il saldo positivo maggiore si riscontra adesso nelle società di capitali, con 286 nuove iscrizioni e 40 cessazioni, per un totale di 12.708 imprese. Seguono le ditte individuali, con un saldo di 201 unità tra nuove aziende (624) e chiusure (428), mentre rimangono su livelli più modesti le società di persone: sul totale di 7.340 riportate dal Registro, 54 risultano di nuova costituzione contro le 33 che hanno invece chiuso battenti. Tra le altre forme di imprenditoria, invece, Movimprese segnala 47 iscrizioni e 10 cessazioni, su un totale di 4.902 attività.

Esaminando i dati per attività si scopre che a soffrire maggiormente in provincia di Messina è sempre il commercio, dove sono ben 328 le imprese che hanno chiuso contro 148 iscrizioni, a testimonianza di come la crisi economica degli ultimi anni abbia dato un duro colpo agli esercenti. Non va meglio il settore industriale, dove le nuove attività sono solo 29 a fronte di 79 che hanno dichiarato la cessazione alla Camera di Commercio. Nel settore dell’alloggio e della ristorazione si registrano 29 nuovi imprenditori mentre 57 hanno gettato la spugna chiudendo le proprie strutture. In controtendenza, invece, le aziende agricole e di produzione di prodotti tipici: nell’ultimo trimestre ne sono state registrare 85 mentre 47 hanno chiuso battenti. Segno di un ritorno all’agricoltura soprattutto da parte dei più giovani, che cercano di contrastare la crisi e trovare nuovi sbocchi imprenditoriali.


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