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Smart city e sviluppo sostenibile: il futuro passa dall'innovazione
di Rosangela Todaro | 26/11/2013 | ECONOMIA
di Rosangela Todaro | 26/11/2013 | ECONOMIA
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La smart city, città intelligente, è una tematica interessante da approfondire. Secondo le previsioni, nei prossimi decenni nelle grandi megalopoli si concentrerà una larga parte della popolazione e della produzione globale, aumenterà la mobilità sociale e pertanto le città che riusciranno ad offrire la migliore qualità della vita e le migliori condizioni per le attività economiche cresceranno più rapidamente. La smart city nasce da una strategia dove la tecnologia rappresenta uno strumento per raggiungere obiettivi e non il fine ultimo da perseguire. Trento e Bologna le città italiane "inteligenti"
Si moltiplicano la ricerca e le tecniche, in termini di competitività e di sviluppo sostenibile, in tutti i paesi del mondo, con la finalità di “rigenerare” le città e sostenere, contestualmente, la sfida della globalizzazione, della crisi economica e ambientale.
In termini pratici si traduce nella capacità di gestire in maniera ottimale e integrata le diverse infrastrutture che esistono su un territorio. L'energia, la mobilità, le risorse idriche, il mondo dell’informazione, la gestione dei rifiuti, il patrimonio naturale, sono i servizi che permettono lo svolgersi delle principali funzioni della città, che coincidono con la sicurezza, l'amministrazione, lo sport, la cultura, l'istruzione, la salute, il tempo libero, l'edilizia e l'industria. Agire su queste con le tecnologie digitali permette di innovare e ottimizzare le risorse disponibili, con lo scopo di migliorare la qualità della vita dei cittadini. Infatti in questo processo un’attenzione particolare viene prestata alla coesione sociale, alla creatività, alla libertà e alla mobilità effettivamente fruibile. Sicuramente oggi siamo proiettati e affascinati dall'idea di una città futura dove le tecnologie digitali vengono utilizzate correntemente. Tuttavia spesso mancano oltre alle risorse, anche le conoscenze e le informazioni necessarie per impostare correttamente questo processo di transizione, che richiede un adeguato approccio metodologico.
In Italia nel mese scorso sono stati presentati i risultati dell'indagine “ICity Rate” condotta da Forum PA. La classifica delle città intelligenti italiane ha messo a confronto 103 comuni capoluogo di provincia: da questi studi è emerso che Trento e Bologna sono le città più “intelligenti”, mentre quelle del sud sono nelle ultime posizioni. Questa ricerca, giunta alla 2a edizione, raccoglie ed elabora i dati, riferiti a circa 100 indicatori, in modo da descrivere la situazione di ogni città in sei diverse dimensioni: economia, ambiente, mobilità, governance, qualità della vita e capitale sociale. Costituisce un’ottima occasione per approfondire la conoscenza di ogni territorio e di monitorarne gli assetti socio– economici, diventando anche uno strumento per orientare le politiche di sviluppo degli enti locali.
Il territorio jonico messinese, anche se è caratterizzato dalla presenza di piccole cittadine, non può e non deve restare avulso da queste logiche innovative. Anche alla luce del filo conduttore indicato nella nuova programmazione 2014-2020 dell'UE, ovvero una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva. L'introduzione di progetti nella direzione “smart”, rappresenta una priorità e una opportunità che dovrà coinvolgere, in modo uniforme, l'intero comprensorio, nell'ambito delle strategie di sviluppo locale dei prossimi anni .