Stralcio delle cartelle esattoriali, da Taormina a Itala ecco i Comuni che hanno detto no
di Andrea Rifatto | 05/02/2023 | ECONOMIA
di Andrea Rifatto | 05/02/2023 | ECONOMIA
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Chi non ha deliberato ha applicato la norma statale
Diversi comuni della zona jonica hanno detto no alla “mini-sanatoria” per i tributi locali inserita nella legge di bilancio 2023 dello Stato, che concede la facoltà alle Amministrazioni comunali di non aderire a questa possibilità. Parecchi enti, infatti, hanno deliberato il diniego allo stralcio parziale dei debiti fino a mille euro affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2015, misura che prevede l’annullamento automatico di interessi e sanzioni, compresi quelle per violazioni del Codice della strada, con l’obbligo di versare solo la quota capitale. Le delibere dovevano essere approvate entro il 31 gennaio per non far scattare a livello locale le disposizioni statali e trasmesse all’Agenzia delle Entrate e al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Un no alla rottamazione deciso per non rinunciare alle entrate e garantire la sostenibilità finanziaria dei Comuni, messi a dura prova negli ultimi anni per i tagli dei trasferimenti dallo Stato e per le norme sempre più stringenti sui bilanci, ma anche per non premiare i furbi a vantaggio degli onesti. A Taormina la Commissione straordinaria di liquidazione ha deliberato la non applicazione dello stralcio parziale visto che il Comune si trova in dissesto finanziario. A Letojanni la delibera è stata approvata con gli otto voti favorevoli del gruppo di maggioranza (assente Carmelo Lombardo), vista la decisione di non aderire alla misura statale per non perdere una somma pari a 800mila euro di interessi e sanzioni che mancano ancora all’appello; in ogni caso è stato specificato che il contribuente può aderire entro il 30 aprile alla definizione agevolata (Rottamazione quater) che consente di ottenere lo stesso obiettivo, esteso alle cartelle fino al 30 giugno 2022. A Savoca il via libera è arrivato con i sette voti favorevoli dei consiglieri di maggioranza, mentre la minoranza non si è presentata in aula per protesta, contestando la convocazione avvenuta in tempi stretti e la mancata possibilità di visionare gli atti. “Abbiamo detto no sia per tutelare gli interessi dell’ente che per dare un segnale - ha detto l’assessore al Bilancio e capogruppo di maggioranza, Sergio Trimarchi - chi non paga le tasse non può essere agevolato, sarebbe una mancanza di rispetto verso quei contribuenti che ogni anno fanno il loro dovere di versare il dovuto”. L’Amministrazione comunale ha ritenuto che lo stralcio parziale avrebbe potuto avere un potenziale impatto negativo sulle risultanze di incasso, annullando titoli non ancora prescritti, ricompresi nelle procedure coattive di riscossione tuttora in corso nei confronti dei debitori che non hanno proceduto al versamento di quanto dovuto. Il diniego allo stralcio parziale dei debiti fino a mille euro è stato deliberato anche dai Consigli comunali di Roccalumera, Nizza di Sicilia, Sant'Alessio Siculo, Mongiuffi Melia, Casalvecchio Siculo, Alì Terme, Alì, Itala, mentre a Forza d'Agrò è stato approvato con delibera della giunta, in quanto è stato ritenuto che si tratta di atto di esercizio del potere di indirizzo e di controllo politico-amministrativo, nonostante l’Istituto per la Finanza e l'Economia Locale abbia specificato il 7 gennaio che il provvedimento di non adesione alla procedura di stralcio parziale è di competenza del Consiglio comunale.