Al ricordo di Onofrio Zappalà un invito ad essere cittadini liberi
di Santo Trimarchi | 13/08/2017 | OPINIONI
di Santo Trimarchi | 13/08/2017 | OPINIONI
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Al Palazzo della Cultura a S. Teresa di Riva si è svolta l'annuale commemorazione di Onofrio Zappalà, vittima ed eroe per caso del cieco terrorismo del 1980 a Bologna. Ancora una volta va espressa gratitudine sincera all'associazione "Amici di Onofrio Zappalà" che ha offerto a S. Teresa e a tutto il comprensorio jonico un'occasione di riflessione fondamentale sul tema della giustizia e della verità, proponendo testimoni autentici della violenza delle stragi e delle morti senza colpevoli. É stato un evento commovente con un elevato stato di pathos che ha coinvolto la platea mettendosi in ascolto attivo dell'esperienza degli anziani coniugi Agostino, che ancora piangono la morte del figlio Nino, poliziotto caduto sotto i colpi di mafiosi insieme alla giovane sposa Ida, incinta da poco. In particolare il racconto straziante della madre ha messo in rilievo come tutta la sua famiglia sia rimasta sconvolta dal delitto avvenuto a Palermo il 5 agosto 1989 e come sia cambiata la sua vita con la perdita del caro figlio a causa di mani ancora sconosciute. Sicuramente il ricordo di quanto accaduto con le parole-immagini della donna, provata dal dolore ma determinata e coraggiosa, ha riportato alla mente dei partecipanti l'orrore e la desolazione di quei giorni, suscitando tanta emozione mista a rabbia ed impotenza da lasciare ammutoliti. Dopo questa descrizione puntuale della storia dal punto di vista umano non ci sono stati commenti e soltanto Agnese Moro ha rotto il clima di solidarietà umana, rilevando con saggezza il filo conduttore della violenza delle stragi e del terrorismo di ogni tipo, causato dalla volontà prevaricatrice e prepotente dei gruppi di interesse a mantenere il dominio ed il privilegio a discapito della democrazia e del bene comune, della giustizia e della pace, della convivenza civile e della verità. Da qui arriva un forte messaggio per una cittadinanza attiva in grado di agire con responsabilità e con impegno per la difesa dei principi della nostra Costituzione repubblicana, che rimane una rivoluzione vera perché ha destabilizzato il sistema delle classi dominanti ed ha riconosciuto i diritti fondamentali del popolo italiano, la dignità di essere uomini e donne liberi di partecipare alla vita sociale del paese e di sognare un futuro di pace e di prosperità attraverso il lavoro, la salute e l'istruzione per tutti. Questa consapevolezza emersa nell'incontro promosso dall'Associazione Amici di Onofrio Zappalà, va mantenuta viva e messa in atto nei comportamenti quotidiani, nelle scelte a cui siamo chiamati per costruire, nel nostro piccolo, un ambiente di rispetto delle regole e di valorizzazione della persona umana senza preclusioni di sorta e senza favoritismi di parte ma in vista di benefici della città.