Annarita Sidoti, campionessa nello sport e nella vita
di Rosangela Todaro | 22/05/2015 | OPINIONI
di Rosangela Todaro | 22/05/2015 | OPINIONI
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Annarita Sidoti
Ho appreso ieri sera la notizia della morte di Annarita Sidoti, una delle più grandi campionesse dell’atletica leggera italiana degli anni ’90. La sua scomparsa mi ha colpito particolarmente perché ho avuto il piacere di conoscerla dieci anni fa, durante una manifestazione sportiva che si è svolta a Messina. Era di corporatura minuta, mi è venuto spontaneo avvicinarmi a lei e le ho fatto i complimenti per le sue vittorie. Annarita mi ha subito sorriso e ci siamo messe a parlare dell’importanza dell’attività sportiva a tutte le età. Mi diceva che aveva lasciato lo sport agonistico per collaborare nell’azienda di famiglia e dedicarsi ai suoi cari. Quando le ho chiesto se sarebbe stato possibile averla come ospite a qualche manifestazione nella zona jonica mi ha dato la massima disponibilità e così ci siamo scambiati i numeri di telefono. Purtroppo non ho avuto più modo di vederla. Sicuramente era una persona semplice e solare che, sebbene avesse vinto la medaglia d‘oro nella 10 Km di marcia su pista ai Mondiali d’atletica nel 1997 e due volte i campionati Europei di marcia su strada (1990 e 1998), non si dava le arie così come tanti altri sportivi italiani. Annarita è nata e cresciuta a Patti, in provincia di Messina, una zona non certo nota come vivaio di campioni di atletica leggera ma ciò nonostante, grazie alla sua forza di volontà e alla sua serietà, è riuscita raggiungere i traguardi più ambiziosi. Non si è risparmiata nemmeno nella sua vita privata mettendo al mondo tre figli. Mi dispiace veramente che la sua vita si sia interrotta, dopo una dura malattia, a soli 45 anni. Con queste poche righe voglio testimoniare che è stata una piccola ma allo stesso tempo grande donna, espressione del nostro territorio pieno di contraddizioni e di eccellenze non sempre giustamente valorizzate.