La neve nella riviera jonica: un segno propizio per chi cerca rinnovamento
di Santo Trimarchi | 15/01/2017 | OPINIONI
di Santo Trimarchi | 15/01/2017 | OPINIONI
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La sorpresa inaspettata dell'anno nuovo, per la zona jonica, è stata sicuramente l'ondata di freddo nordico, che ha portato neve in eccesso e persistente fino a mare. Gli anziani non se lo ricordano da mai un tempo così e lo hanno preso per buono perchè ammazza insetti nocivi, purifica il terreno, spazza infestazioni e muffe. Questo evento atmosferico si può considerare un segno propizio per l'ambiente politico in cerca di novità, pronto a distruggere il vecchiume risorgente, a spazzare via nemici di circostanza. Il raffreddamento climatico, inusuale per il nostro habitat naturale, ha pure risuscitato il germe della solidarietà e della partecipazione, il sapore dell'allegria e della nitidezza, il candore della spontaneità e della semplicità, la bellezza e la forza di stare insieme dentro un paesaggio compatto, ripulito dallo splendido manto bianco. Possa essere di buon auspicio l'aria fresca di questi giorni e dare una sterzata di valore per un risveglio civico in grado di propositi edificanti contro vecchi rancori, risentimenti, rivincite e a favore di una comunità riconciliata e gioiosa, di pace, di giustizia, di lavoro e di cooperazione.
Da qui può ripartire la nuova politica, vedere in avanti e progettare il futuro, camminare nella verità senza finzioni e manovre da sottobanco, seguire gli eventi e prendere decisioni, assumendosi le responsabilità a cui si è chiamati, incontrando la gente e dialogando senza monologhi frettolosi, magici incantesimi ed assoli inusitati. La politica, infatti, non è una questione privata, non è un sogno notturno e neanche uno sfizio personale. La politica non è uno sport individuale, una performance da solista o un modo di raccontarle grosse per stupire, per provocare, per intimorire. La politica non si può permettere l'irruzione di un vento spazzatura, distruttore di tutto, rinnovatore all'improvviso, perchè è un luogo dove si costruisce, si cerca il contributo di quanti si vogliono sperimentare nel servizio onesto, si cresce con la collaborazione, la lealtà e l'aiuto reciproco. In qualsiasi attività sociale non si esclude a priori, in base al pregiudizio, alla mancanza di rispetto, alla diversità di opinione, non si evitano gli ostacoli ed i punti di vista alternativi, trovandosi compagni di cordata, privilegiando il club di amici e disprezzando eventuali avversari.
Purtroppo gran parte degli uomini politici sono soggetti ad una pericolosa insidia che li induce ad innamorarsi del potere, a mantenere la poltrona e stare sempre in auge per influenzare gli altri, per sottometterli e manipolarli. Inoltre soffrono di una grave patologia perchè si nutrono della presunzione di verità, dimostrandosi arroganti e prepotenti, si credono gli unici e vogliono rappresentare l'universo intero, riducendolo a sè stessi. Nell'amministrazione di un paese non si sta giocando una partita da vincere con un fuori classe, nè si sta sul palcoscenico per fare la primadonna a tutti i costi, piuttosto va salvaguardato il bene comune e si richiede il gioco di squadra, l'azione corale senza l'ambizione di un sistema forte che mortifichi la democrazia, attenti alla libertà, svilisca la dignità della cittadinanza.