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L'inutile prevaricazione dell'uomo sulla donna
di Rosangela Todaro | 13/01/2014 | OPINIONI
di Rosangela Todaro | 13/01/2014 | OPINIONI
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Sono indignata di leggere sui quotidiani notizie che riferiscono di episodi di violenze, soprattutto sulle donne, avvenuti in Italia e all'estero. In particolare, il mese scorso, mi ha colpito apprendere che a Roma il marito ha sfregiato la propria moglie con dell'acido. La donna ha riportato gravi lesioni ad un occhio e rischia di perderlo. Era presente la figlia della coppia che, nel tentativo di aiutare la madre, è stata ferita anche lei al viso. Basta. Non possiamo e non dobbiamo restare indifferenti ed accettare questi fatti che sono ancora più inaccettabili ed esecrabili in quanto avvengono con maggiore frequenza all'interno del nucleo familiare. Le molteplici e le poliedriche motivazioni che sottendono a questo rapporto patologico uomo-donna sono certamente sintomatiche di un malessere sociale da non sottovalutare. Constatiamo come le riflessioni, le analisi e le opinioni espresse da eminenti sociologi e psicologi, in merito a detta tematica, nel corso delle innumerevoli manifestazioni, convegni e programmi televisivi, restino lettera morta.
Ritengo che tra le concause di questo fenomeno sia da considerare anche la crisi economica degli ultimi anni, che si sta accompagnando, sempre di più, ad una generalizzata crisi morale e culturale. Infatti i rapporti interpersonali, compresi quelli nell'ambito del lavoro e della famiglia, sono caratterizzati da una scarsa disponibilità al dialogo e, di contro, da una maggiore insofferenza e tendenza a prevaricare l'altro. Se riflettiamo, anche il consumismo, come stile di vita, ha contribuito a dare la priorità al denaro e all'avere rispetto ai sentimenti e all'essere, il rispetto degli altri e delle regole, sono tutti valori divenuti “superati”. Sarebbe opportuno rammentare che “l'uomo” è un essere socievole e che, per ogni individuo, la convivenza e la collaborazione all'interno di una comunità rappresenta un valore aggiunto per la realizzazione dei suoi molteplici interessi.
La presenza di entrambi i sessi in una collettività, proprio a causa della loro diversità psichica e fisica, costituisce un punto di forza in quanto spesso svolgono dei ruoli complementari. Pertanto diventa prioritario diffondere la consapevolezza di quanto sia solo negativa e inutile la prevaricazione dell'uomo sulla donna. In questa logica ritengo possa essere utile moltiplicare le attività svolte in team nelle scuole, già dalle classi elementari, per abituare le future generazioni a collaborare e condividere le varie fasi propedeutiche al raggiungimento di un risultato programmato. Lavorare in gruppo, vivere delle esperienze comuni, può rappresentare un modo naturale e spontaneo per conoscere gli altri, senza fare distinzioni di sesso, già sui banchi di scuola.
L’augurio è che aumenti la sensibilità e la ricerca di soluzioni valide in merito a detta problematica, ma è innegabile che tutti noi adulti, con il nostro esempio, abbiamo una rilevante responsabilità per creare i presupposti di un riequilibrio dei rapporti interpersonali, ovviamente compresi quelli tra donne e uomini.