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Raccolta differenziata: è ora di svegliarsi
di Rosangela Todaro | 17/03/2014 | OPINIONI
di Rosangela Todaro | 17/03/2014 | OPINIONI
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Si è diffusa, negli ultimi anni, la presa di coscienza del fatto che i rifiuti rappresentino un problema ambientale, sociale ed economico della massima importanza. In particolare la “gestione integrata dei rifiuti” costituisce, per molti aspetti, un servizio caratterizzato da complesse problematiche. Un ruolo di rilievo, nel sistema di gestione integrato dei rifiuti solidi urbani, spetta alla raccolta differenziata. Questa consente una drastica riduzione del flusso dei rifiuti da avviare allo smaltimento e ne migliora l’intero sistema di gestione. Garantisce infatti la valorizzazione delle componenti merceologiche dei rifiuti sin dalla fase della raccolta; la riduzione delle quantità e della pericolosità dei rifiuti da avviare allo smaltimento indifferenziato; il recupero di materiali e di energia nella fase del trattamento finale. Ai sensi dell'art. 205 del D.Lgs 152/2006 i comuni italiani avrebbero dovuto raggiungere già dal 2006 una percentuale di differenziata pari al 35%, per arrivare al 65% entro il 31 dicembre 2012. La stessa norma prevede, altresì, che nel caso di mancato conseguimento dei risultati previsti, venga applicata un'addizionale del 20% al tributo di conferimento dei rifiuti in discarica a carico dell'Autorità d'ambito, con successiva ripartizione dell’onere tra quei comuni che non abbiano raggiunto le percentuali prescritte. In Italia la percentuale di raccolta differenziata raggiunta nel 2012 è stata del 35,9%, con picchi del 52% nelle regioni del Nord: al Centro si è attestata al 32,9%, mentre al Sud si ferma al 26,7%. Fanalino di coda la Sicilia. Diventa prioritario, pertanto, l'adeguamento tra il dato normativo al dato reale, per evitare che le amministrazioni vengano sanzionate. I comuni italiani hanno inoltre l’opportunità di ricevere dei contributi economici per ogni tonnellata di materiale differenziato conferiti ai Consorzi nazionali, specifici per tipologia di rifiuti, che effettuano raccolta, recupero e riciclo di imballaggi, Raee (rifiuti apparecchiature elettriche ed elettroniche), pneumatici ed altre tipologie di beni urevoli dismessi. È auspicabile, dunque, che anche le amministrazioni comunali della zona jonica messinese, con l'indispensabile coinvolgimento della popolazione residente, siano più sensibili in merito alla tematica che attiene alla gestione dei rifiuti e che riescano ad adottare delle misure idonee ad ottimizzarne i risultati.
Da anni le direttive europee promuovono degli interventi volti sia alla riduzione dei quantitativi di rifiuti annui prodotti che all'incremento del tasso di recupero e di riciclo, oltre a prevederne il recupero energetico con la realizzazione di termovalorizzatori. L'obiettivo primario, a breve termine, è quello di azzerare i rifiuti per poter così eliminare le discariche, che comportano notevoli costi economici ed un alto rischio per l'ambiente.
Da segnalare la sentenza pronunciata dalla Corte dei Conti, Sez. Giur. Liguria, n. 83 del 27/05/2013, avente come oggetto “Raccolta differenziata insufficiente - Oneri aggiuntivi per il conferimento in discarica - Pagamento degli oneri a carico dell'Ente, riferito ad anni passati”: tale atto ha determinato la condanna dei sindaci pro-tempore, degli assessori all'Ambiente e del responsabile del Servizio Ambiente e Manutenzione del Comune di Recco (Ge) a risarcire, in parte, gli aggravi dei costo a carico dell'ente comunale dovuti al mancato rispetto delle percentuali minime di raccolta differenziata fissate dalla legge citata. La Corte ha motivato la decisione con l'omissione, da parte di amministratori e tecnici, dell'attività di vigilanza e di controllo in merito all’esatto adempimento nell'espletamento del servizio da parte della ditta incaricata.