Articoli correlati
"Riviera jonica, sviluppo sì ma ecosostenibile"
di Rosangela Todaro | 03/07/2013 | OPINIONI
di Rosangela Todaro | 03/07/2013 | OPINIONI
2813 Lettori unici | Commenti 2
Negli ultimi tempi, attraversando i paesi della nostra riviera jonica, si percepisce da tanti fattori una situazione di disagio e di difficoltà diffusa. Come cittadina di questo comprensorio non riesco a rimanere indifferente e mi auguro che vi sia un sempre maggiore impegno nella ricerca di soluzioni innovative di sviluppo. Un contributo, in questo senso, potrebbe essere rappresentato dall'introduzione dei principi dello “sviluppo sostenibile”, come nuovo concetto di benessere che è stato introdotto con ottimi risultati, dalla fine degli anni Ottanta in Italia e all'estero. La “sostenibilità” è diventata progressivamente un tema centrale nelle politiche di sviluppo economico nel mondo, dettato dalla presa d'atto della necessità di conciliare la crescita economica con la tutela delle risorse ambientali, culturali e sociali di un territorio.
Questo modello è stato definito come un processo “capace di rispondere ai bisogni delle generazioni attuali, senza compromettere la capacità delle generazioni future di rispondere ai propri”. Si è diffusa, infatti, la consapevolezza della priorità di tali principi in quanto, in caso contrario, si rischia di incorrere in un trend discendente che compromette, in modo irreversibile, sia la qualità della vita, che le prospettive di crescita. Non a caso i termini ecocompatibile, green, smart, ecosostenibile, che derivano tutti dalla “sostenibilità”, sono entrati nel linguaggio comune come sinonimi di innovazione e di competitività. In pratica, lo sviluppo sostenibile si traduce, tra l'altro, nella razionalizzare del ciclo dell'acqua e dell'utilizzo del suolo, nell'incremento delle zone verdi, nel rispetto delle biodiversità, nella riduzione della quantità di rifiuti prodotti e nel loro riciclo, nel limitare il traffico veicolare, nell'incentivare i servizi pubblici, nella produzione di energie "pulite" e “rinnovabili”, nella protezione del patrimonio artistico e storico, nella salvaguardia dell'integrità naturale e culturale di un territorio, nella qualità e nella durata dei posti di lavoro.
Ritengo che l'introduzione delle metodologie sopra accennate, adattate alle specificità dei singoli comuni costieri e collinari, contestualmente inserite in un piano strategico comprensoriale, possa costituire una risposta efficace e concreta per promuovere un processo di rinnovamento e di crescita della riviera jonica.