Agorà del Pd, da Nizza proposte su scuola e servizi sociali contro le povertà educative
16/12/2021 | POLITICA
16/12/2021 | POLITICA
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È stata molto partecipata la prima agorà del Circolo del Partito democratico di Nizza di Sicilia sul tema “Le politiche per il sociale: emergenze e nuove povertà al tempo della pandemia.” In apertura dei lavori Gaetano Scarcella, coordinatore del Circolo, ha evidenziato che il tema delle Agorà, promosse dal segretario nazionale Enrico Letta, è stato pensato proprio per aprire i circoli a società civile e cittadini. A tal proposito il programma messo a punto rappresentava una occasione di ascolto, condizione necessaria, questa, affinché la politica possa fornire risposte concrete alle necessità dei cittadini. L’intervento del segretario provinciale Pd, Nino Bartolotta, che sta coordinando le Agorà democratiche nel vasto territorio della città metropolitana di Messina, si è soffermato sulla necessità di saper cogliere dalle criticità, dalle esigenze e dalle speranze che emergeranno dalla consultazione dei vari settori della società, l’occasione per costruire un grande piano capace di utilizzare al meglio le risorse del Pnrr. I temi dell’incontro sono stati introdotti dall’assistente sociale Antonella Scarcella, che ha evidenziato le criticità e le nuove forme di povertà che si sono ancora più affermate con la pandemia. Le relazioni sono state affidate a Maria Elena Carbone, dirigente dell’Istituto comprensivo di Alì Terme; Enza Interdonato, dirigente dell’Istituto comprensivo e coordinatrice Osservatorio dispersione scolastica di Santa Teresa di Riva; Mariella Russo, insegnante e componente dell’Osservatorio dispersione scolastica di Santa Teresa e Maria Domenica Santoro, assistente sociale. I lavori hanno messo in luce le nuove povertà educative, i numeri della dispersione scolastica, la solitudine delle istituzioni, in particolare l’istituzione scolastica, che negli ultimi anni è stata, e lo è ancora, presidio di Stato: “La scuola ha dovuto fronteggiare una crisi pandemica di portata eccezionale - è stato evidenziato nel dibattito - che ha soltanto messo a nudo l’inadeguatezza del sistema del welfare, ancora di tipo residuale, che interviene sulla riparazione del danno, piuttosto che sulla prevenzione e sull’educazione. Le istituzioni scolastiche debbono fronteggiare problematiche che richiedono interventi sociali, piuttosto che scolastici, di cui non hanno nè il mandato nè le competenze. Sono necessarie maggiori presenze negli enti locali di professionisti dell’aiuto, assistenti sociali, educatori, pedagogisti. Si dovrebbe intervenire anche sulle famiglie - prosegue il Pd - sempre più incapaci di gestire l’adolescenza, sempre più incapaci a far fronte ai nuovi bisogni di cui sono portatori i nostri figli e non soltanto quelli provenienti dai cosiddetti quartieri a rischio, ma anche quelli che vivono situazioni agiate, figli di famiglie cosiddette normali. È necessario pensare a nuove tipologie di intervento, a nuovi modelli educativi. Va fatto un patto tra le istituzioni sociali e le famiglie, patto in cui i genitori siano chiamati alle loro responsabilità, anche in maniera severa”. Le proposte scaturite dal dibattito prevedono una serie di iniziative: migliorare l‘edilizia scolastica e prevedere l’apertura dei plessi anche nelle ore pomeridiane, con accesso ai membri della comunità, con la creazione di laboratori e spazi di socialità; creare un collegamento diretto tra le scuole ed il servizio sociale comunale da potenziare nel numero e nella diversità di figure professionali in modo che gli interventi a cui è chiamato siano tempestivi, utili ed efficaci; rendere visibili i ragazzi che rientrano nella fascia 16-18, che non frequentano la scuola superiore, che sono tenuti all’obbligo formativo, ma sfuggono ad ogni tipo di rilevazione; istituire servizi, piuttosto che lavorare per progetti, perchè nel sociale c’è necessità di continuità nei trattamenti, di costruire relazioni di fiducia, per cui esternalizzare i servizi, lavorare per progetti non crea stabilità. Le conclusioni sono state affidate agli interventi di Anthony Barbagallo, segretario regionale del Pd e Chiara Gribaudo, membro della segreteria nazionale, entrambi collegati via web, i quali hanno sottolineato come le proposte scaturite fanno emergere la necessità di uno sguardo più ampio, capace di dar vita ad una riforma che pone al centro i minori e le loro famiglie.