Alì Terme, finisce la "mini era" Giaquinta: "Vigilerò sul mio lavoro, se necessario agirò"
di Andrea Rifatto | 09/05/2023 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 09/05/2023 | POLITICA
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Giaquinta, 76 anni, è stato eletto nel 2018
Cinque anni soltanto, lo aveva promesso nel 2018. Poi l’idea della ricandidatura, spinta anche da Cateno De Luca con un ultimatum al quale ha risposto presente (mentre il deputato regionale dice di non aver ricevuto riscontro e l’ha scaricato puntando su Tommaso Micalizzi) e infine l’abbandono della scena politica. Finisce così ad Alì Terme la “mini era” amministrativa del sindaco Carlo Giaquinta, che con un comizio in piazza ha tirato le somme della sua legislatura illustrando alla cittadinanza gli obiettivi raggiunti e i progetti avviati. “Forse ho sbagliato nel 2018 ad annunciare che avrei fatto il sindaco solo cinque anni, creando giuste competizioni sin dal mio insediamento - ha detto commentando gli avvenimenti degli ultimi mesi - oggi può sembrare un errore, ma non avrei mai potuto prevedere due anni e mezzo di pandemia, che non hanno facilitato la comunicazione tra la gente e i componenti dell’amministrazione e mi hanno consentito di cambiare anche qualche piccolo assetto organizzativo nella mia squadra. Ho sperato fino alla fine che dalla mia squadra emergesse un leader riconosciuto da tutti gli altri, che avrei appoggiato dall’esterno, ma questo mio auspicio non ha avuto seguito. Avevo dato la mia disponibilità a ricandidarmi pur di aggregare la squadra - ha proseguito il primo cittadino - l’avrei fatto per spirito di affetto e senso di responsabilità verso la cittadinanza, perchè con le progettualità e i finanziamenti in corso queste dicotomie, queste guerre, questa voglia di fare il sindaco a tutti i costi non aiuta la comunità ad andare avanti”. I componenti della maggioranza nel frattempo hanno intrapreso strade diverse e solo qualche amministratore era pronto a sostenere la ricandidatura dell’uscente. “Sono ritornato sui miei passi e ho comunicato alla mia squadra che non mi sarei ricandidato - ha spiegato in piazza Giaquinta - ho anche detto che durante la fase elettorale non avrei appoggiato nessuno, nessuno vada in giro a dire che è appoggiato da me, sono gli elettori che devono decidere, nessuno deve venire nel nostro paese a dirci quello che dobbiamo fare. Non lo faccio io, non lo faccio fare a nessuno, non ho debiti politici”. Poi il riferimento all’invito di Cateno De Luca e Danilo Lo Giudice a ricandidarsi: “Mi hanno chiesto di rimanere e provare a mettere in piedi una squadra, ho fatto un altro tentativo anche con Micalizzi, ero pronto a rimettermi in gioco, invece ho trovato altre dicotomie, altri aspiranti sindaci, siamo arrivati ad averne cinque-sei, ma alla mia età non posso essere competitivo con i giovani. Ho provato a fare un sondaggio, non mi interessava mettere in piedi una squadra che il giorno dopo avrebbe avuto difficoltà a governare, non sono un politico che deve stare incollato alla sedia. Avrei potuto anche vincere le elezioni, ma poi bisogna governare e per farlo non bastano i voti, servono competenze e disponibilità”. Al suo successore ha lanciato un monito: “Cinque anni di lavoro non possono essere buttati al vento, rimarrò ad Alì Terme e seguirò passo dopo passo le attività e se dovessi individuare negligenze e incapacità mi rivolgerò nelle sedi opportune, anche per danno erariale”.