Alì Terme. "Mi sento tradito, Caminiti si dimetta o lo manderò via io"
di Gianluca Santisi | 27/12/2017 | POLITICA
di Gianluca Santisi | 27/12/2017 | POLITICA
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Il sindaco Marino e il suo vice Caminiti
“Il vicesindaco Pietro Caminiti presenti le proprie dimissioni o sarò costretto a defenestrarlo”. È durissima la presa di posizione del sindaco di Alì Terme, Giuseppe Marino, dopo la rottura con il suo attuale vice, il quale sarebbe pronto a candidarsi alle prossime elezioni amministrative. Una scelta che Marino definisce legittima ma incompatibile con il ruolo di componente dell’attuale Giunta. “Non possiamo rimanere nello stesso gruppo – spiega Marino – e poi trovarci su fronti opposti alle prossime elezioni. Se Caminiti vuole candidarsi dovrebbe avere il buon senso di rassegnare le proprie dimissioni”. Il vicesindaco aveva ammesso di essere pronto a scommettersi in prima persona se ci sarà un ampio consenso sul suo nome, senza però ufficializzare alcuna decisione. Marino, invece, ha voluto fare chiarezza una volta per tutte. “Da maggio dello scorso anno – continua il sindaco – il vicesindaco e il presidente del Consiglio Lorenzo Grasso sostengono che il nuovo candidato sindaco sarà lo stesso Caminiti, perché così avrebbe scelto il gruppo. Ma ad analizzare bene la situazione non vedo un ampio consenso nei confronti di questa soluzione. Anzi, è rimasto solo Grasso a sostenere questa candidatura. Che per quanto mi riguarda è stata come una coltellata politica. Non me l’aspettavo”. Marino ammette che la sua sindacatura era nata solo in prospettiva dei cinque anni di amministrazione che stanno per scadere. “A quei tempi avevo dei problemi di salute che per fortuna nel frattempo ho superato – continua – se ci saranno le condizioni e i cittadini lo vorranno sono pronto a ricandidarmi per amministrare il paese per altri cinque anni. Non nascondo che ci sono state delle difficoltà ma siamo riusciti a superarle grazie al mio impegno personale e a quello di tutto il gruppo”. Marino non ha più la maggioranza in Consiglio. Tommaso Micalizzi si è dimesso ed altri tre consiglieri di “Alì Terme nel cuore” hanno assunto una posizione indipendente. “Il responsabile di ciò – attacca ancora il sindaco – è il presidente del Consiglio Grasso, che amministrativamente può essere un valore aggiunto ma caratterialmente è peggiorato negli ultimi anni. Io stesso in Consiglio non riesco a parlare perché non mi viene concessa l’opportunità del presidente. I consiglieri dissidenti hanno preso posizione nei suoi confronti”. Per Marino, la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’offerta di candidare qualcuno della sua famiglia e farsi così da parte. Proposta che gli è stata prospettata, durante un incontro, da Grasso e Caminiti e che Marino ha poi definito “oscena”.