Venerdì 25 Aprile 2025
L'intervento in Consiglio del sindaco, che ha preso atto della frattura in maggioranza


Alì Terme, Micalizzi: "Tradito e abbandonato in una pazza e insensata crisi politica"

di Andrea Rifatto | oggi | POLITICA

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L'intervento di Micalizzi in Consiglio comunale

“Mi sento tradito, mortificato, abbandonato e pur rispettando l’esito del voto sul bilancio di previsione, attendevo di conoscere le motivazioni della bocciatura, che ha portato ad una pazza e insensata crisi politica ad Alì Terme”. Così il sindaco Tommaso Micalizzi è intervenuto ieri sera, in apertura di Consiglio comunale, per manifestare tutto il suo disappunto sugli avvenimenti politici degli ultimi giorni nella cittadina termale, che lo hanno portato ad azzerare la giunta. “Dolorose giornate che mi hanno personalmente ferito non prima di aver stoppato la mia e la vostra attività politica e amministrativa - ha detto rivolgendosi all’aula - abbiamo assistito in questi ultimi giorni, e di questo me ne scuso con tutti, ad una pagina buia per la nostra comunità che si è svegliata, senza che ve ne fossero le avvisaglie, con una crisi politica dai contorni ancora non definiti che sta mettendo a dura prova la mia persona e la resistenza e forte pazienza dei miei concittadini. Trovo difficoltà a trovare le giuste parole che possano definire uno stato di crisi istituzionale e politica in un momento come questo - ha proseguito il sindaco - Alì Terme stava vivendo in questi ultimi due anni quello che ho definito un risveglio generale dell’intera comunità. Oltre ad un’ordinaria e attenta attività amministrativa, ci sono state attenzioni di gruppi imprenditoriali che stanno programmando importanti investimenti, anche se non è merito dell’Amministrazione ma un fattore esterno determinato da una congiuntura favorevole, che se confermati potrebbero determinare una svolta per la nostra ridente cittadina termale. Una crisi politica che arriva in un momento di forti stravolgimenti per la nostra comunità, stravolgimenti viari che sebbene in fase sperimentale che dovrebbero portare ad una nuova e più funzionale viabilità, e nuovi spazi per parcheggi. Una crisi politica che irrompe sulla testa di ciascuno di noi come un grosso macigno, da cui liberarsi prima possibile per continuare a lavorare e servire la nostra comunità. Una comunità che solo qualche giorno addietro si è svegliata affranta e commossa per la scomparsa prematura di una consigliera comunale, Santina Rao, che ha lasciato in tutti noi un vuoto e al Consiglio comunale un testamento di bontà, serietà, disponibilità, capacità di fare squadra, lealtà e competenza e le dobbiamo dire grazie. Forse ci starà guardando da lassù e non potendo intervenire starà scuotendo la testa con quello sguardo che sapeva essere severo e poi culminava in un dolcissimo e distensivo sorriso che ci ha fatto innamorare di lei”.

“Non abbiamo offerto alla nostra comunità uno spettacolo serio e decoroso - ha detto ancora Micalizzi - abbiamo affossato il bilancio di previsione e abbiamo ignorato le indicazioni provenienti dalla nostra comunità, abbiamo interrotto l’azione amministrativa, abbiamo aperto una crisi politica al buio che tanto sta facendo discutere il nostro paese e che ho il compito di saper leggere e interpretare per offrire una soluzione in tempi celeri. La bocciatura del bilancio di previsione non è soltanto un voto contrario, ma sintetizza uno scollamento forte e deciso in una maggioranza priva di coesione e identità, una maggioranza che non è riuscita al proprio interno a trovare solidità e capacità di fare squadra, una maggioranza a questo punto deficitaria che non può sperare di trovare una stampella di soccorso nel gruppo di minoranza. Eppure forse qualche avvisaglia vi era stata, non erano mancate in passato sedute in cui per assenze più o meno giustificate il numero legale era stato garantito dalla minoranza e definisco responsabile e consapevole il comportamento dei consiglieri di minoranza, che in più occasioni hanno offerto il loro sostegno e il loro voto. A loro dico grazie, ma non potevamo sperare anche in questa occasione che la minoranza ci facesse da stampella, non è il loro compito e la loro funzione. Una maggioranza seria e responsabile, una maggioranza consapevole del ruolo esercitato, avrebbe dovuto sobbarcarsi responsabilmente l’onere dell’approvazione del bilancio senza ulteriori dilazioni, senza spese e oneri aggiuntivi per l’ente, senza la necessità di fare arrivare per la prima volta nella storia del paese un commissario per l’approvazione del bilancio”.

“Due giorni prima della votazione c’eravamo incontrati (mancava Liliana Bonfiglio) e nessuno dei consiglieri di maggioranza che poi si è astenuto ha detto di aver mal di pancia, annunciato emendamenti o diverse prese di posizione - ha spiegato il primo cittadino - nulla lasciava presagire ciò che poi è accaduto in aula. Ho voluto chiarire quanto successo per sgombrare il campo da equivoci o fraintendimenti, per evitare che in paese qualcuno si faccia lecito sostenere tesi diverse o peggio ridicole, che offendono la nostra intelligenza e mortificano ancora di più il civico consesso. Tesi bizzarre, scenari mediocri, teatrino squallido, da cui prendo le distanze impegnato a servire il mio paese con le modeste risorse di cui dispongo. Grazie alla mia giunta per la preziosa e fattiva collaborazione, che ho revocato in segno di rispetto per il Consiglio comunale che ha deciso di avviare questa crisi politica ad Alì Terme. Un uomo delle istituzioni, un sindaco, deve prendere atto che non vi sono più le condizioni politiche per andare avanti e consapevolmente e responsabilmente deve aprire la crisi, cosa che ho immediatamente fatto. Ho avviato immediatamente le consultazioni per verificare se vi siano le condizioni per restituire ad Alì Terme una squadra di governo, tenendo sempre presente il mio compito di garantire un’Amministrazione seria e coesa che rispecchi eventualmente nuovi equilibri in Consiglio comunale e le mie consultazioni proseguono senza pregiudizi. Sono sicuro che un voto favorevole sul bilancio di previsione sarà determinato da una maggiore responsabilità nei confronti del paese e non di certo da un attaccamento alla poltrona”. Voto favorevole che poi è arrivato all’unanimità.


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