Sabato 23 Novembre 2024
Il gruppo replica al consigliere e spiega perché non è stata presentata una lista


Antillo, parlano gli oppositori: "Ecco come sono andate le cose, Bongiorno dice il falso"

di Redazione | 09/10/2021 | POLITICA

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Il municipio antillese

A poche ore dall’apertura delle urne, ad Antillo gli oppositori all’attuale amministrazione in carica escono allo scoperto per spiegare alla cittadinanza i motivi della loro assenza dalla competizione elettorale e replicare ad alcune dichiarazioni del consigliere di minoranza Salvatore Bongiorno, che nei giorni scorsi ha accusato il suo gruppo di aver remato contro una sua candidatura a sindaco prospettata negli ultimi giorni prima della presentazione delle liste ma poi sfumata. Il documento è firmato da Giovanni Palella, Francesco Bongiorno, Salvatore Muscolino, Agatino Lo Giudice, Renata Restifo, Moreno Bongiorno, Guglielmo Mastroeni, Giuseppe Muscolino e Alessandro Palella. “Il gruppo Uniti per Antillo, compatto e coeso - esordisce il documento - respinge e contesta la ricostruzione, del tutto destituita di fondamento, fornita dal consigliere Bongiorno. Non si può più infatti tacere di fronte ad attacchi gratuiti, basati su ricostruzioni false e infondate, ed è pertanto urgente e necessario fornire un’esatta e puntuale ricostruzione degli eventi così come si sono verificati al fine di smentire le accuse che ci vengono addebitate. Nello specifico risale a circa un anno e mezzo fa la scelta del gruppo di individuare in Salvatore Smiroldo la persona più adatta a ricoprire il ruolo di candidato sindaco, dandogli ampio mandato e piena fiducia, ribadita più volte nei vari incontri, nei quali non è mai venuto meno l’appoggio e il massimo sostegno anche quando, a marzo scorso, lo stesso aveva espresso qualche perplessità in merito all’incarico affidatogli, comunque subito rientrata. Soltanto a inizio luglio e non a marzo, come falsamente riportato - proseguono i firmatari - con nostro grande rammarico Salvatore Smiroldo rinuncia all’incarico. A quel punto, ad appena tre mesi dalla competizione elettorale, senza ovviamente un progetto politico alternativo a quello sostenuto nell’ultimo anno, il gruppo si ritrova ad affrontare l’emergenza”.

“Da questo momento, si susseguono incontri durante i quali il dibattito e il confronto sono costanti e partecipati da tutti i componenti del gruppo, incontri che vengono improvvisamente e puntualmente disertati da Salvatore Bongiorno - scrive ‘Uniti per Antillo’ - che riappare sulla scena con una nota stampa il primo settembre scagliandosi contro la compagine di cui dichiarava di far parte e in particolar modo contro Antonio Di Ciuccio, fino a qualche mese prima considerato dallo stesso, elemento prezioso e imprescindibile e poi bollato come ostacolo ad un processo di rinnovamento fallito. Non abbiamo ritenuto di dover replicare al contenuto per evitare una sterile polemica con un giovane che avevamo apprezzato per l’impegno e la buona volontà dimostrate nell’espletamento del mandato di consigliere e che consideravamo un elemento valido per il progetto di rinnovamento per il futuro di Antillo. È proprio durante i serrati incontri, seguiti alla rinuncia di Salvatore Smiroldo e disertati dal consigliere Bongiorno, che il gruppo, vista la ristrettezza dei tempi a disposizione per predisporre un’alternativa politica valida da offrire agli antillesi, ravvisa in Antonio Di Ciuccio quella figura aggregante e unificante, decidendo di affidarsi a lui per cercare di uscire dalla situazione di impasse nella quale si era ritrovato suo malgrado. Nell’espletamento di questo difficile mandato, per il quale non si era ne proposto né tantomeno imposto, Di Ciuccio aveva financo preso in considerazione la possibilità di una ennesima candidatura di servizio, ben lontana dalle sue ambizioni e dai suoi interessi personali, al fine di garantire l’alternativa politica al paese, pur nella consapevolezza di prospettive elettorali avverse; tutto questo senza comunque risparmiarsi dal compiere numerosi tentativi di individuare un’altra personalità del gruppo che potesse ricoprire l’incarico di candidato sindaco”.

“Voler far passare per ambizione personale uno sforzo portato avanti nell’interesse esclusivo della comunità, oltre ad essere falso, è ingiusto e scorretto - sottolineano gli oppositori antillesi - il gruppo è infatti testimone, ma per la verità insieme a tantissimi cittadini antillesi, dell’assoluto disinteresse personale con cui, anche dopo la sconfitta elettorale del 2016, Antonio Di Ciuccio ha servito e continua a servire la comunità antillese tutta, non certo nella partecipazione alle chiacchiere da bar, ma con l’impegno e il servizio nell’assistenza dei bisogni degli antillesi, un’attività probabilmente non appariscente, sicuramente non remunerativa ma certamente impegnativa e preziosa. Tutto quanto sopra a testimonianza di valutazioni e scelte dettate esclusivamente dall’interesse generale e non da inesistenti voglie di rivalsa da parte di chi ha consegnato alla storia il suo esempio di buona amministrazione dimostrata da quasi un decennio di sindacatura durante la quale Antillo è divenuto il fiore all’occhiello della riviera jonica e punto di riferimento per tutto il comprensorio. Tornando alla cronaca, in un’ottica di prospettiva futura in cui i giovani assumono un ruolo da protagonisti, supportati dall’esperienza e dal contributo del gruppo e dei sostenitori e soprassedendo e non mostrando alcun risentimento politico, tantomeno personale, per i contenuti dell’attacco mezzo stampa, dopo un confronto attento alle posizioni di tutti che è poi confluito in una sintesi condivisa da ognuno, così come è abitudine per chi come noi ha fatto della sua coesione elemento di forza, il gruppo giunge alla decisione di affidare l’incarico di formare una lista a Salvatore Bongiorno, mettendo a disposizione la sede, il simbolo e il sostegno per gli adempimenti da effettuare. Se poi per sua scelta, che comunque rispettiamo, Salvatore Bongiorno ha deciso di rinunciare alla presentazione della lista, non può imputare tale determinazione a nessun altro se non a sé stesso e al tempo che ormai era veramente limitato".

"Questa la cronaca degli eventi per come si sono svolti effettivamente la cui veridicità è facilmente riscontrabile - conclude il gruppo - al di là delle responsabilità, che sono sempre addebitabili a più circostanze e a più considerazioni, resta l’amara consapevolezza di non essere riusciti a dare una proposta alternativa al paese. Tanto si doveva per il ripristino della verità storica e per rispetto nei confronti dei sostenitori in primo luogo e di Antonio Di Ciuccio che, pur avendo dimostrato in più occasioni e concretamente la sua disinteressata abnegazione verso la sua comunità, si ritrova ad essere ancora una volta ingiustamente accusato di subdole mire arriviste”.


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