Giovedì 18 Aprile 2024
Interrogazione all'Ars del deputato Rinaldi (Pd). La replica del commissario Romano: 'Spese diminuite'


“Basta sprechi alla Provincia di Messina”

di Andrea Rifatto | 05/11/2014 | POLITICA

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Filippo Romano e Franco Rinaldi

“È inammissibile che in un momento di particolare crisi economica per la Sicilia tutta, un Commissario straordinario decida di triplicare le spese di rappresentanza rispetto al passato e si esponga mediaticamente in kermesse che, se pur importanti, pesano fortemente sulle casse pubbliche”. A parlare è Franco Rinaldi, deputato regionale del Partito democratico, che si è scagliato contro il commissario della Provincia regionale di Messina ora Libero consorzio, Filippo Romano, criticando alcuni suoi comportamenti e l’adozione di provvedimenti che a dire di Rinaldi sarebbero da ritenere inaccettabili. Nel mirino del deputato messinese le spese istituzionali di rappresentanza del Libero Consorzio comunale di Messina, che rispetto alla gestione politica che ha retto l’organo provinciale fino al 2013, scrive Rinaldi, “sembrerebbero essere lievitate ed addirittura quasi triplicate, passando da un totale di 35mila euro del 2012 ai 102mila e 500 euro previsti nel Peg 2014”. La questione è sbarcata sui banchi dell’Assemblea regionale siciliana, con una interrogazione urgente a risposta orale presentata al governatore Rosario Crocetta per avere chiarimenti in merito. A sostegno delle proprie tesi Franco Rinaldi ricorda la partecipazione di Filippo Romano al Festival del Cinema di Venezia dello scorso agosto, quando alla presenza del vicesindaco di Taormina, Ivan Gioia, di Alberto Barbera, direttore della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, Franco Montini, presidente Sncci e Tiziana Rocca, general manager del Taormina Film Fest, nei saloni dell’Hotel Excelsior è stato consegnato all’attrice Ambra Angiolini il Premio Cariddi, riconoscimento che unisce insieme il tradizionale premio alla carriera del Festival di Taormina con la sigla dell’associazione di categoria dei critici cinematografici italiani.
Scelta, quella di aumentare le spese di rappresentanza dell’ente, ritenuta dal rappresentante dei democratici irrituale in un momento così critico per le casse pubbliche, oltre che lesiva della credibilità dell’azione del Governo regionale, che ha deciso per la soppressione delle province, in quanto la partecipazione alla kermesse del massimo esponente della Provincia regionale di Messina ha trasmesso l’errato messaggio pubblicitario di una attività svolta dall’ente. “Appare decisamente inopportuna – prosegue nella nota Rinaldi – la partecipazione e l’eventuale spesa di danaro pubblico per sostenere iniziative artistiche e culturali in nome di Taormina Arte, considerato il grave stato di disagio economico che attraversa l’associazione taorminese, con i propri dipendenti senza stipendio ed incerti per il proprio avvenire oramai da diversi mesi”. Spese che Rinaldi chiede di sapere se siano state sostenute dalle casse provinciali e quali siano in caso gli importi.

Un'altra questione messa in evidenza nell’interrogazione presentata all’Ars è la decisione del Commissario Romano di creare un punto di somministrazione di alimenti e bevande nella Loggia dell’arte di Piazza Antonello, sotto i portici della storiche entrate secondarie dell’ente, con la possibilità di utilizzare altri spazi dell'edificio a corredo dell’attività di somministrazione, in "strutture interne al Palazzo e nel mezzo degli uffici provinciali". “Inaccettabile ipotizzare che la Provincia possa accogliere nei propri locali un pub o una struttura commerciale per la vendita e la somministrazione di bevande” – sottolinea Franco Rinaldi, che ha chiesto al presidente Crocetta se la volontà di rendere parte della sede istituzionale del Libero consorzio comunale di Messina un locale commerciale con vendita e somministrazione di bevande sia opportuna e legittima.

“Nonostante i vincoli dettati dal Patto di stabilità – conclude la nota firmata da Rinaldi – si apprende che il Libero consorzio di Messina è protagonista nella costituzione di un Consorzio a partecipazione pubblica totalitaria (Provincia e Università) denominato “Centro per lo sviluppo del turismo culturale per la Sicilia: chiedo dunque se è legittimo e prudente per il pubblico interesse l’aumento delle spese istituzionali di un ente in via di definizione normativa”. 

 

La replica del commissario Filippo Romano
Non è mancata la replica del commissario Filippo Romano: “Esprimo dispiacere per non essere stato contatto personalmente dal firmatario dell’interrogazione – scrive –  perché, come sempre, avrei messo a disposizione del rappresentante politico, come di tutti i cittadini, ogni dato e ogni informazione. Del resto la ricchezza del sito internet della Provincia testimonia della più ampia trasparenza da me fortemente voluta in quanto obbligo non solo legale ma anche e soprattutto etico. Tanto è vero – prosegue Romano – che tutte le circostanze ora contestate sono note da mesi sempre tramite il sito. Singolare che le si scopra in questo delicato momento di transizione, con la Provincia senza un legale rappresentante.
Sulla partecipazione della Provincia di Messina alla Mostra del Cinema di Venezia Romano spiega: “Certamente le spese non potevano essere poste a carico del Comitato di TaorminaArte, in gravissime difficoltà finanziarie: la presenza dell’ente è stata fondamentale nel tentativo di salvare il prossimo Filmfest, che se si farà sarà a totale carico degli sponsor privati. Ecco perché era necessario tenere i contatti tramite il premio Cariddi, visto che il Comitato non può che pagare, e a stento, gli stipendi ai dipendenti Fra l'altro – continua il commissario –, grazie alla presenza della Provincia, la prossima edizione del TaoFilmfest tornerà a fregiarsi del titolo storico di "Rassegna cinematografica di Messina e Taormina".
Riguardo alle spese di rappresentanza del Libero Consorzio comunale di Messina, il commissario Romano fa notare come in realtà “siano passate dai precedenti 5mila euro alle attuali 2mila 500 euro annue (il minimo per eventuali visite di autorità); sono state invece aumentate, e correttamente, le spese per acquisto di beni e per i fini istituzionali dell'ente, che non sono assolutamente spese di rappresentanza. Un esempio? L'acquisto del palco per il Monte di Pietà per circa 7.000 euro, che prima veniva affittato per una cifra annua di poco inferiore”.
E sulla possibilità di creare un punto di somministrazione di alimenti e bevande nella Loggia dell’Arte, Romano precisa: “L’ho fatta ripulire dalle scritte che la deturpavano e l’ho fatta dotare di videocamere di sorveglianza. Essendo al centro della cosiddetta ‘movida serale, viene quotidianamente trovata in pessime condizioni (bottiglie abbandonate, rifiuti). Una gara esplorativa fra operatori di livello –  non è "un pub" – sarebbe comunque soggetta alle autorizzazioni e ai controlli della Sovrintendenza. Avviene negli edifici monumentali di tutte le più importanti città europee, ma anche nella Prefettura di Catania, senza andare lontano, che è di proprietà provinciale”.
"La Provincia, ora denominata Libero Consorzio – conclude Romano - non hai mai perso le sue funzioni in tutte le competenze attribuitele dalla legge. Come Commissario ho il dovere al contempo di assicurare lo svolgimento delle funzioni e dei servizi di competenza (strade, scuole, promozione turistica, ecc.)”. 

Più informazioni: filippo romano  franco rinaldi  


COMMENTI

armando | il 05/11/2014 alle 11:51:34

aggiungerei la risposta che ha già dato il Commissario Filippo Romano, è giusto sentire le due campane

Giuseppe Lombardo | il 05/11/2014 alle 19:19:01

Ma non ha detto chi ha pagato e quanto è stato speso, o sbaglio. Invece sulla leggenda che il Film Festival è a totale carico degli sponsonr privati, mi sembra che Romano in Ricevuto ha avuto un buon maestro.

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