Campana per la pace di Antillo: "Riparata a mie spese sette volte, presto interventi"
di Andrea Rifatto | 15/02/2018 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 15/02/2018 | POLITICA
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Il sindaco Davide Paratore
“Ho fatto riparare a mie spese la campana per la pace almeno sette volte, ma la centralina di funzionamento che permette il funzionamento del meccanismo è esposta alle intemperie e viene danneggiata dalla pioggia. Stiamo provvedendo all’acquisto di una torretta nella quale inserire i sistemi di funzionamento, mentre per il faro si sta vagliando la soluzione con luci a led per ottimizzare i costi e riuscire ad accenderlo nelle ore serali d’estate, con una riduzione durante l’inverno”. Ha risposto così il sindaco di Antillo, Davide Paratore, all’interrogazione presentata a fine novembre dal consigliere di minoranza Salvatore Bongiorno, che chiedeva lumi sul mancato funzionamento della campana per la pace di Pizzo Monaco, che da tempo non emette più i suoi rintocchi, e sul perché l’Amministrazione non abbia provveduto a ripristinarla e allo stesso tempo come mai non siano state organizzate iniziative per onorare l’opera. “Sono state organizzate manifestazioni per la commemorazione dei Caduti, anche alla presenza della Sezione Unesco Taormina – ha aggiunto Paratore – ma tali eventi hanno dei costi non indifferenti”. Bongiorno ha replicato che la staccionata e i faretti sono rotti da tempo e che suo parere tali interventi non hanno costi rilevanti. Il consigliere di opposizione Romualdo Lo Conti ha auspicato maggiore cura dell’area, compatibilmente con le esigenze finanziarie dell’Ente. La grande Campana per la pace venne installata a Pizzo Monaco, il punto più alto della Val d’Agrò, nel 2007 e inaugurata con una imponente cerimonia il 21 settembre di quell’anno dall’allora sindaco Antonio Di Ciuccio. Un monumento dedicato ai dispersi di tutte le guerre ed eretto in memoria del sacrificio di quanti perirono nei conflitti. L’idea risale al 1983: nel 1992 un’antica fonderia completò e consegnò l’opera del peso di cinque tonnellate per sei metri di circonferenza, artisticamente istoriata con un disegno del pittore Piero Serboli, che riproduce l’immagine stilizzata di un uomo crocifisso a testa in giù circondato da mezzi bellici. Il 21 aprile 1993 fu benedetta in Vaticano da Papa Giovanni Paolo II, alla presenza dell’allora primo cittadino di Antillo Natalino Bongiorno, che fu anche presidente del Comitato promotore, e del parroco don Egidio Mastroeni. Poi nel 2007 il posizionamento, contestualmente alla realizzazione di uno slargo attrezzato con staccionate e aiuole e alla sistemazione la strada di collegamento tra il Giardino di redenzione e Pizzo Monaco, per permettere agli antillesi e ai potenziali turisti di raggiungere la località.