Casalvecchio, minoranza interroga sindaco su finanziamenti persi, acquedotto e debiti
di Andrea Rifatto | 19/07/2018 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 19/07/2018 | POLITICA
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Gerami, Palella e Saglimbene
Finanziamenti persi, acquedotto e bollette e debiti fuori bilancio. Sono i tre temi toccati dal gruppo consiliare di minoranza “Alternativa per Casalvecchio” nelle quattro interrogazioni presentate al sindaco Marco Saetti per avere risposte sulle questioni che riguardano il paese. I consiglieri Carmelo Saglimbene, Carmelo Palella e Mariella Gerami chiedono innanzitutto spiegazioni sulle due istanze di finanziamento a valere sui fondi Ue 2014-2020 dichiarate inammissibili dalla Regione per due opere contro il dissesto idrogeologico nel centro storico (2 milioni 400mila euro) e nella frazione Rimiti (1 milione 285mila) perché il Comune non ha inviato tutta la documentazione necessaria e non ha risposto alle richieste di integrazione tramite il soccorso istruttorio. “Riteniamo di estrema gravità l’azione dell’Amministrazione comunale, precisando di essere ancora più responsabilmente offensivo nei confronti della comunità casalvetina i mancati riscontri ai soccorsi istruttori del 27 febbraio e del 20 aprile – scrivono i tre di opposizione – e vanno riscontrate le responsabilità all’evasione di tali documentazioni per eseguire opere fondamentali per quello che rappresenta il territorio sempre più fragile e frastagliato del nostro paese e nel contempo priva la nostra popolazione di interventi sul territorio. Pur sapendo la situazione, durante l’ultima campagna elettorale si è mirato a sbandierare tra l’altro i progetti sopracitati e ad esaltare un grande operato, pur già sapendo che il risultato era fallimentare” – evidenziano Saglimbene, Palella e Gerami, che interrogano il sindaco per sapere “quali sono le motivazioni che hanno portato a questo comportamento irrazionale ed indecifrabile; quali sono allo stato odierno le situazioni che hanno condotto alla decurtazione di tali finanziamenti; quali sono gli intendimenti e le giustificazioni che adduce l’Amministrazione in merito a tale problematica e a chi attribuisce le responsabilità del mancato inoltro degli atti relativi ai soccorsi istruttori”. In merito all’acquedotto “Alternativa per Casalvecchio” fa presente che “i cittadini delle frazioni Rimiti, Misitano e San Carlo hanno ricevuto in questi giorni, pur essendo state protocollate in data precedente al 10 giugno, bollette idriche d’importo triplicato rispetto agli anni precedenti. Tale situazione ha sollevato nella popolazione disagio e agitazione, riguardo a promesse che l’Amministrazione non solo ha disatteso ma che ha gravato sui cittadini, condizioni che non ha saputo mantenere per evidente miopia politica”. Al sindaco Saetti viene chiesto “se si è tenuto conto della somma di 10mila euro inseriti nel capitolo acquedotto provenienti e recuperati dalla rinuncia all’indennità di carica degli amministratori per l’anno 2017; di verificare eventuali errori nel programma in fase d’emissione della bollettazione; a cosa è dovuto l’aumento della bollettazione, visto che le spese di gestione non sono aumentate o si cerca, con l’occasione, di riparare falle o buchi che nel tempo l’Amministrazione ha realizzato e posto in essere”. La minoranza chiede inoltre di rateizzare la bolletta almeno in tre rate visto il gravame della somma per venire incontro alle esigenze dei cittadini e ha chiesta copia del piano tariffario 2016 e 2017 con la totalità dei relativi ruoli. Sempre in merito all’acquedotto è stata presentata un’altra interrogazione sulla potabilità dell’acqua nelle frazioni Rimiti e Misitano, visto che dopo l’ordinanza sindacale del novembre 2016 mediante la quale è stato stabilito il divieto di utilizzo dell’acqua nel territorio delle frazioni casalvetine per la mancata potabilità, sono stati effettuati degli interventi per la messa in sicurezza dell’acquedotto a seguito del maltempo: l’opposizione intende capire quindi perché “ancora oggi non sia stato affidato incarico per accertare la potabilità delle acque delle frazioni e i motivi per i quali i cittadini di Misitano e Rimiti devono ingiustificatamente attendere per un legittimo ed adeguato utilizzo dell’acqua presso le loro abitazioni”. L’ultima interrogazione riguarda il riconoscimento di un debito fuori bilancio pari a 38mila euro derivante da una sentenza del Tar del luglio 2017: Carmelo Saglimbene, Carmelo Palella e Mariella Gerami chiedono “le motivazioni per le quali la somma non è stata ancora pagata e che ha portato alla nomina di un commissario ad acta a cui spetta un compenso di 2mila euro, fatta salva l’effettiva liquidazione che sarà disposta dal Tar; i motivi per i quali l’impegno è stato liquidato sul capitolo “indennità di carica” visto che tale somma era stata impegnata per l’anno 2017 su “acquedotto Rimiti-Misitano-San Carlo-strada Casalvecchio-Pietrabianca superiore” e per il mancato aumento della Tari, ribadendo che la rinunzia degli amministratori era stata finalizzata sin dall’inizio per scopi di interesse, causalità e solidarietà sociale, quali sono state le ragioni che hanno indotto, come in altre circostante, a non chiedere il relativo e normale principio della transazione”. Alla presidente del Consiglio comunale è stato chiesto di inserire le interrogazioni all’ordine del giorno della prossima seduta.