Cateno De Luca ripensa all'Unione dei Comuni: S. Teresa potrebbe rientrare
di Andrea Rifatto | 03/12/2016 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 03/12/2016 | POLITICA
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Cateno De Luca ci sta ripensando
Dopo il brusco divorzio dall’Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani, l’Amministrazione comunale di S. Teresa potrebbe tornare sui propri passi. La fuoriuscita dall’Ente sovracomunale venne deliberata a maggioranza nell’agosto 2014 dal Consiglio santateresino, che esaudì la volontà del sindaco Cateno De Luca di chiudere definitivamente il capitolo Unione, dove S. Teresa da tempo si sentiva un pesce fuor d’acqua. Il primo cittadino motivò quella scelta con il fatto che l’Unione, sin dalla sua nascita nel 2004, fosse balzata agli onori della cronaca solo per la spartizione di poltrone e per sprechi di risorse pubbliche, senza che fosse stata avviata alcuna forma di collaborazione e iniziativa congiunta tra i dodici comuni che ne facevano parte, oggi scesi a undici A distanza di due anni De Luca sta valutando se vi siano le condizioni per rientrarvi, dopo aver giudicato in maniera positiva l’attività fin qui portata avanti dall’attuale presidente, il sindaco di Forza d’Agrò Fabio Di Cara, che dopo il suo insediamento ha varato una serie di provvedimenti finalizzati a offrire servizi a livello sovracomunale, per ottimizzare le risorse economiche e umane, e ha avviato la progettazione di opere strategiche per il territorio. Proprio quello che ha sempre chiesto il sindaco di S. Teresa, che all’Unione dei Comuni preferiva il comune unico della Val d’Agrò, un suo personale progetto che però non ha riscosso entusiasmo tra i colleghi dei centri limitrofi. S. Teresa, tra l’altro, avrebbe all’interno dell’Unione il ruolo di comune capofila, come è stato fino al primo di gennaio di quest’anno prima della fuoriuscita, che al di là del numero degli abitanti non gli verrebbe certo negato per l’indiscussa posizione dominante che il centro jonico ricopre in tutto il comprensorio. Quella di dire addio fu più che altro una decisione impulsiva presa da Cateno De Luca e non pienamente condivisa dalla sua Amministrazione, al cui interno sono diversi oggi ad auspicare il rientro.