Consiglio comunale sciolto a Giardini Naxos, il commento dei "superstiti" dell'aula
di Andrea Rifatto | 31/12/2023 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 31/12/2023 | POLITICA
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Arcidiacono, Barbagallo, Leotta e Saglimbeni
“Non essendoci il numero legale la seduta è chiusa”. Per sempre. La frase che la presidente Antonella Arcidiacono ha ripetuto per la terza volta in due giorni ha fatto calare il sipario sul Consiglio comunale di Giardini Naxos, che dopo tre anni e due mesi si scioglie anticipatamente in una giornata che rimarrà negli annali come une delle più buie della politica giardinese. Venerdì L’aula aveva l’ultima possibilità di approvare il bilancio di previsione 2023-2025, ma non ha potuto neanche discuterlo perchè nonostante sarebbero bastati cinque componenti per permettere l’avvio dei lavori, si sono presentati solo la presidente Arcidiacono, il consigliere di maggioranza Daniele Saglimbeni, la collega di minoranza Alessia Barbagallo e l’indipendente Giuseppe Leotta; assente, a sorpresa, la consigliere di maggioranza Antonella Treffiletti, che invece giovedì era sugli scranni. La segretaria generale Roberta Freni ha avvisato il commissario ad acta Domenico Mastrolembo Ventura, che rientrato dalle ferie è partito da Palermo per arrivare a Giardini Naxos nel pomeriggio ed approvare in via sostituiva il bilancio di previsione e il documento unico di programmazione, per evitare il rischio di danno erariale e consentire agli Uffici di firmare impegni di spesa e affidamenti. Il funzionario informerà l’Assessorato delle Autonomie locali della mancata approvazione della delibera e ciò comporterà l’applicazione della sanzione dello scioglimento del Consiglio comunale, con la nomina di un commissario in sostituzione. La maggioranza del sindaco Giorgio Stracuzzi sparisce così definitivamente e resta in carica la giunta guidata in questo periodo dal vicesindaco Gioacchino Castronovo, anche se la presentazione del ricorso in appello contro la decadenza fa ritornare in carica il primo cittadino. Un esito che alcuni si aspettavano e che ha lasciato delusi altri. “Mi aspettavo si sarebbe arrivati a questo punto - commenta la presidente Antonella Arcidiacono - con un parere non favorevole da parte del collegio dei revisori non è semplice votare un atto di una certa rilevanze e importanza. Mi rammarica che con una giunta tecnica si sia arrivati a portare il bilancio in Consiglio comunale il 28 dicembre con un parere negativo, c’era la speranza che il cambio di Amministrazione con l’ingresso dei nuovi assessori avrebbe portato un minimo di cambiamento, invece ci siamo ritrovati peggio dell’anno scorso dove il bilancio è arrivato sì in ritardo ma quantomeno con un parere positivo, mettendo il Consiglio nelle condizioni di votarlo al di là dei normali scontri politici. Sono serena dell’attività svolta fino ad oggi - aggiunge la presidente - ho cercato di fare il possibile ma il Consiglio è sovrano ed è giusto che anche la democrazia lo sia al suo interno”. Manifesta amarezza la consigliera Alessia Barbagallo: “In piena coerenza con il mio mandato mi sarei astenuta come nelle altre sessioni di bilancio degli anni precedenti - spiega - ma senza sottrarmi alle mie responsabilità ero in aula con la consapevolezza che la mancata approvazione del previsionale avrebbe mandato a casa il Consiglio. Non è una mai bella notizia che il massimo organismo di rappresentanza di un venga sciolto, ma non è l’attaccamento alla poltrona che mi spinge a fare politica, piuttosto il legale profondo e lo spirito di servizio per la mia comunità. In questi mesi si sono troppo esasperati i toni - aggiunge - per una comunità che non ha bisogno di divisioni e polemiche ma ha la necessità di ritrovare coesione e unità. Mi auguro che questo mio pensiero porti uno spunto di riflessione a quanti pensano e sostengono il ‘tanto peggio tanto meglio’”. “Pensavo che la maggioranza avesse i numeri per prendersi la responsabilità e non lasciare il paese senza bilancio - dice Giuseppe Leotta - mi auguro che il commissario possa sostituirsi soprattutto per garantire i servizi essenziali per la cittadinanza e le categorie come i disabili”. Per Daniele Saglimbeni “è triste ammetterlo ma purtroppo coerenza e coraggio sono sulla bocca di tanti, ma nel cuore di pochi. Sono convinto di aver dato tanto e spero che il mio costante impegno sia stato apprezzato"