De Luca apre i giochi a Giardini e lavora all'alternativa: "Se si vota nel 2026 potrei..."
di Andrea Rifatto | 08/01/2024 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 08/01/2024 | POLITICA
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Micalizzi, De Luca, Cacciola e Patinella
Mi chiamo Cateno e aggiusto municipi. Neanche il tempo di smontare quello di Taormina ed eccolo pronto per una nuova sfida, o meglio una nuova provocazione. Cateno De Luca sbarca a Giardini Naxos per pianificare la strategia di conquista del Palazzo e lancia il “patto della maiatica” per la rinascita della città, durante una cena in un locale sul mare con il neo costituito comitato cittadino di Sud chiama Nord, composto da Claudio Patinella (presidente), Rita Micalizzi (vicepresidente), Vincenzo Lombardo (segretario) e altri volti noti e meno noti della politica locale. Al taglio della torta anche l’ex vicesindaco Giuseppe Cacciola, ma in pole per la candidatura a sindaco c’è Micalizzi, ex consigliera che ha abbandonato la maggioranza dopo un anno dalle elezioni del 2020. I tempi del ritorno alle urne sono incerti, perchè il ricorso presentato dal sindaco Giorgio Stracuzzi contro la sentenza di primo grado che lo ha dichiarato decaduto dalla carica potrebbe tenerlo al suo posto anche per tutto il 2024, se non oltre, e dunque non è escluso che si possa arrivare fino alla scadenza naturale del mandato, ossia ottobre 2025, con un probabile rinvio al turno elettorale della primavera 2026, considerando che quello di ottobre 2020 fu un turno straordinario a causa della pandemia è probabile che il ritorno alle urne sia rinviato al turno regolare dell’anno successivo. E così De Luca ha indossato la tuta dell’aggiustatutto: “Per quella data, il lavoro difficile su Taormina l’avrò finito - ha detto all’Ansa - a giugno prossimo usciremo dal dissesto finanziario e in due anni, come ho già fatto a Messina, avrò finito il lavoro di riorganizzazione. Mi piacerebbe occuparmi di Giardini Naxos e perché no, posso decidere di scendere in campo e affrontare un’altra realtà complicata”. Chi lo conosce sa che è stata una sortita nel suo stile, anche perchè i nomi sono ben altri per lanciare il progetto politico deluchiano nella cittadina naxiota e soprattutto le sue mire sono diverse. “Ovviamente da qua me ne andrò a scadenza naturale” ha detto la sera di Capodanno a Taormina: a differenza di Messina, infatti, la candidatura a presidente della Regione nel 2027 non lo costringerebbe alle dimissioni, visto che la carica di sindaco in un comune sotto i 20.000 abitanti come la città del Centauro non lo rende ineleggibile, mentre per candidarsi a Giardini Naxos dovrebbe lasciare Palazzo dei Giurati. “Sud chiama Nord può dettare la linea politica di Giardini Naxos e lo farà, specialmente quando sarà il momento del voto - ha confermato nel corso della serata - mi dispiace molto e mi piange il cuore vedere la comunità in queste condizioni, arrivare allo scioglimento del Consiglio comunale significa che si è toccato il fondo. Al di là del sindaco, persona rispettabilissima, l’Amministrazione è formata da un contorno di persone estranee e dunque la città non si aspetti nulla da questa giunta”. Il sindaco di Taormina ha anche raccontato come negli ultimi mesi gli sia stato proposto di presentare una mozione di sfiducia al collega Giorgio Stracuzzi: “Ho detto no perchè creare vittime in politica consente poi di nascondere il proprio fallimento - ha spiegato - è stato eletto dai giardinesi e deve essere bocciato o riconfermato dal popolo. È anche una questione di tattica, non do il vantaggio a chi non si è dimostrato all’altezza di amministrare”. Solo una boutade la candidatura a Palazzo dei Naxioti? “Faccio il nomade e pur se arrivo da Fiumedinisi - ricorda De Luca - quando amministro un comune diventa il mio e lo rendo l’ombelico del mondo”. La città attende le prossime mosse.