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De Luca presenta la sua lista: "Vogliamo arrivare primi". E toglierà voti a Lo Giudice
di Andrea Rifatto | 18/02/2017 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 18/02/2017 | POLITICA
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La presentazione della lista
Che Cateno De Luca non sarebbe uscito dalla scena politica di S. Teresa di Riva in modo scontato lo si era intuito già da tempo, perché non è da lui non riservare colpi di scena. Oggi ha illustrato come e perché intende rimanere in campo da protagonista assoluto alle elezioni amministrative di primavera, dove si ricandiderà a sindaco con la lista “Oltre De Luca-Giù le mani da Santa Teresa di Riva”, da lui stesso capeggiata e che vede come candidati i consiglieri uscenti Vincenzo Nicita, Carmelina Cassaniti e Carmelo Ariosto, l’assessore Giovanni Bonfiglio, l’ex assessore Salvatore Bucalo, Roberto Moschella, consigliere durante la passata legislatura e le new entry Monica Spadaro, ingegnere santateresino, e Maria Ragusa, avvocato che vive a S. Teresa ma con studio a Gela. “Nomi vecchi e nuovi, perché abbiamo voluto garantire una larga partecipazione della comunità e abbiamo ancora 20 richieste per entrare in lista” – ha detto De Luca. Nove aspiranti consiglieri a cui nelle prossime settimane se ne aggiungeranno altri tre per completare lo schieramento che verrà presentato il 18 marzo, che sosterrà però la candidatura a sindaco di Danilo Lo Giudice. Agli elettori verrà infatti data indicazione di votare per il candidato consigliere della lista De Luca e per il candidato sindaco dall’altra lista. Un ragionamento piuttosto perverso la cui logica è stata spiegata stamane dal sindaco in un bar al centro del paese: “Una mossa dettata dalla volontà di difendere strenuamente il lavoro fatto valorizzando la candidatura a sindaco di Danilo e lo slogan che ci accompagnerà è 'Giù le mani da S. Teresa di Riva', perché non intendiamo consentire a nessuno di giocare sulla pelle dei cittadini che in questi anni hanno fatto quei sacrifici che oggi ci consentono di avere un comune in ottimo stato di salute che ci viene invidiato da tutti. Abbiamo chiesto per questo a donne e uomini che credono nel paese di indossare la maglietta per Danilo Lo Giudice sindaco, scommettendosi nel nostro progetto di libertà e autodeterminazione municipale”. L’allenatore De Luca, infatti, ha indossato e fatto indossare ai candidati della sua lista una maglietta che riassume il senso della strategia. “Non siamo la seconda lista e puntiamo ad arrivare primi – ci tiene a puntualizzare l’attuale sindaco – e non sarà una campagna elettorale scontata nei risultati”. Salvo poi dire che a suo avviso Danilo Lo Giudice è condannato a vincere, mentre la compagine antagonista, guidata da Antonio Scarcella, potrà al massimo ottenere la minoranza. In mezzo c’è “Oltre De Luca”: “Decideremo se fare la maggioranza o la minoranza, sarà comunque il nostro lo schieramento da battere per conquistare il ruolo di opposizione in Consiglio. Non dimentichiamo che il candidato sindaco vincente tirerà con sé otto consiglieri ma nel caso in cui un’altra lista otterrà il 50% + uno dei voti sarà quella lista ad avere la maggioranza in aula. E potrebbe essere la nostra”. In tal caso “GoverniAmo S. Teresa”, qualora Lo Giudice venisse eletto sindaco, avrà solo quattro rappresentanti nel Civico consesso. Cosa che non sarà certamente gradita ai dodici candidati presentati il 4 febbraio. “Sono consapevole che con questo ragionamento toglierò voti a Danilo – ammette De Luca – ma dovrà conquistarsi la poltrona di sindaco perché nulla è scontato. La tendenza che stiamo registrando in paese ci dice che l’80% degli elettori sono con noi, mentre il 20% appoggerà i nostri oppositori. Io, da capolista, voglio comunque misurarmi con i cittadini e vedere che consenso otterrò. Dall’altra parte, invece, vedo una totale assenza di personalità politica e di progetti seri: aspettano le nostre mosse per uscire allo scoperto”. “Giù le mani da S. Teresa”, quindi, perchè l’attuale primo cittadino ha messo in chiaro che non intende farle mettere a nessun altro se non ai suoi uomini, e utilizzando i meccanismi della legge elettorale punta a ottenere sindaco, maggioranza e opposizione. Un modo, se l’operazione dovesse andare in porto, per esercitare il potere lontano da sguardi indiscreti e al di fuori delle più elementari regole democratiche che prevedono l’assegnazione di maggioranza e minoranza a due gruppi politici diversi. A S. Teresa di Riva e nel resto del mondo è sempre stato così.