"Democrazia partecipata: stranezze negli atti, non siamo fessi" - VIDEO
di Andrea Rifatto | 13/03/2019 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 13/03/2019 | POLITICA
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La consigliera Lucia Sansone
La Regione ha archiviato l’esposto, ma le anomalie sulla democrazia partecipata a S. Teresa di Riva restano. E ad evidenziarle è la consigliera di minoranza Lucia Sansone, tra i firmatari della nota inviata all’Assessorato regionali Autonomie locali e alla Corte dei conti. Carte alle mano, Sansone spiega come vi siano tante stranezze negli atti dell’iter che riguarda l’utilizzo di quasi 100mila euro dell’anno 2016 che dovevano essere spesi secondo forme di democrazia partecipata e che la giustificazione dell’Amministrazione comunale, che sostiene come i cittadini siano stati coinvolti tramite i Comitati di quartiere, non sia supportata da quello che dicono le carte. Anzi, sono più le contraddizioni che le conferme. Tra queste il fatto che le schede inviate alla Regione con indicate le destinazioni delle somme siano state redatte, secondo quanto messo nero su bianco dalla dirigente dell’Area Amministrativa, in base al contenuto delle relazioni di tre Comitati di quartiere. Relazioni che però non risultano protocollate in municipio, alcune non riportano data, altre ne riportano una successiva a quella in cui la schede sono state inviate alla Regione e in un caso riportano il nome di un vicepresidente, Santino Scarcella, che alla data indicata nella relazione (13 settembre 2017) non era da mesi componente del Comitato in quanto si era dimesso prima di candidarsi e venire eletto come consigliere comunale di maggioranza. L’INTERVISTA CON LUCIA SANSONE