Diaspora in minoranza a Taormina, tre consiglieri rompono con il gruppo di Bolognari
di Andrea Rifatto | 24/10/2024 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 24/10/2024 | POLITICA
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I gruppi di minoranza rimangono comunque due
Inattesa diaspora a Taormina all’interno del gruppo politico di opposizione che fa riferimento all’ex sindaco Mario Bolognari. Il capogruppo consiliare di “Noi, Taormina”, Marcello Passalacqua, ha infatti annunciato nell’ultima seduta del Consiglio comunale, anche a nome dei colleghi Lucia Gaberscek e Andrea Carpita, che il gruppo consiliare non rappresenterà più la piattaforma politica legata all’ex primo cittadino, ma intraprende adesso un percorso autonomo. «Una decisione sofferta che abbiamo voluto evitare di assumere prima e cercato di procrastinare nel tempo - ha spiegato Passalacqua - ma evidentemente i tempi sono ormai maturi per cui ognuno possa andare per la propria strada. Questo non significa un avvicinamento alla maggioranza o ad altre piattaforme politiche presenti a Taormina - ha specificato - ma essere indipendenti e poter costruire una opposizione fatta non sul preconcetto e sul partito preso ma sui contenuti». Una dichiarazione, definita netta e irreversibile, che arriva a dieci giorni di distanza dall’attacco tutto interno sferrato da Danilo La Monaca, assessore designato della lista “Noi, Taormina”, che aveva parlato di comportamenti sfrontati e irrispettosi per l’elettorato da parte di alcuni consiglieri di minoranza, invitandoli a dimettersi e dubitando che avessero la reale intenzione di fare opposizione al sindaco Cateno De Luca. «Non ci rivediamo più nella filosofia del gruppo “Noi, Taormina”, che probabilmente non si è mai rivisto nelle nostre posizioni - ha proseguito in aula il capogruppo - è un addio senza polemica, i panni sporchi si lavano in famiglia e qualora venga richiesto saremo disposti a chiarire la nostra posizione con i vertici». Un divorzio legato alla mancata condivisione della linea politica con l’ex sindaco? Oppure alla volontà di tenere un atteggiamento più dialogante e meno intransigente, come invece vorrebbero altri oppositori all’Amministrazione comunale? Potrebbero essere queste le motivazioni che hanno portato all’addio. Passalacqua non ha chiarito se il gruppo formato dai tre manterrà la denominazione "Noi, Taormina", mentre gli altri tre consiglieri rimangono all'interno del gruppo "Rinascimento Taormina", formato lo scorso luglio da Nunzio Corvaia, Maria Rita Sabato e Luca Manuli, quest'ultimo fuoriuscito dalla maggioranza. «Su princìpi come lealtà, onestà intellettuale, etica e correttezza non siamo disposti a scendere a patti - ha chiarito Marcello Passalacqua - sarò un “alieno” ma sono ancora convinto che dietro la buona politica debbano starci uomini con la “u” maiuscola, altrimenti non si può fare o parlare di politica. Vorremmo fare l’interesse della collettività e non che la politica diventi una recita e una squallido teatrino retto da pochi burattinai che gestiscono il pensiero di tanti burattini. Sono stanco di vivere la mia vita privata, relazionale e professionale mettendomi a confronto con maggiordomi e yes man - ha proseguito - ho avuto una vita lavorativa soddisfacente, perché mi è stata data la possibilità di aiutare la gente ed è la cosa più bella che un uomo possa fare, ma ho anche incontrato, e sempre più ne incontro, gente che non merita di stare dove sta. Ho incontrato “burattini”, “camerieri” (e non mi riferisco alla professione del cameriere ma di quelli che allungano sempre la mano per chiedere qualcosa) e tanti yes man, ma sono tra gli ultimi arrivati nel mondo della politica e cerco di farla con coscienza e spirito civico. Molto meglio sbagliare da soli in buona fede, assumendosi la responsabilità di ciò che si fa - ha concluso il capogruppo - piuttosto che essere asserviti a diktat e verità assolute poste da altri su un piatto d’argento che non si possono condividere. In giro si vedono doppio-giochi, finte amicizie e ritorsioni, estorsioni: io non mi sono ancora arreso, ho ancora uno spirito di ragazzino, non possiamo accettare compromessi, imbrogli e falsità». Gongola il sindaco Cateno De Luca: «Condivido gran parte delle riflessioni - ha commentato - sono i princìpi che ci spingono a portare avanti la nostra missione per incidere in un contesto nel quale ci siamo candidati e ci riteniamo candidi rispetto ad altri, siamo stati selezionati per fare questo sia in maggiora che opposizione. Le dinamiche nei gruppi sono frutto di dialettiche interne e spesso anche di entrate a gamba tesa di terzi che non hanno avuto la possibilità di essere selezionati dall’elettore, ma la selezione dei consiglieri l’ha fatta l’elettore in relazione alla stima, alla fiducia e alla considerazione che ha avuto del candidato. Dunque è più titolato ad esprimere le proprie opinioni chi è stato selezionato, mentre chi non ha avuto questa capacità e ha la frustrazione di non esserci riuscito agisce spesso per disturbare. Auguro ai consiglieri di minoranza di trovare la ragione della loro missione in modo autentico. Non ha senso armarci l’uno contro l’altro, l’essere contrari a prescindere è sbagliato perchè impedisce di avere un contributo di idee. Possiamo lavorare insieme, ci sono le condizioni, gli argomenti e le scelte da assumere».