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Elezioni S. Teresa, Lo Giudice: "Non possiamo fermarci". E su Veri, Pacher e Bartolotta...
di Andrea Rifatto | 09/05/2022 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 09/05/2022 | POLITICA
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Il sindaco con la squadra proposta agli elettori
“Dobbiamo andare avanti, è fondamentale non interrompere i percorsi intrapresi e il cambiamento non si può fermare”. È la motivazione principale che il sindaco di Santa Teresa di Riva, Danilo Lo Giudice, ha evidenziato nel corso della presentazione della lista che lo sosterrà alle elezioni del 12 giugno. Una squadra dove non ci sono sono sorprese dell’ultima ora, per due terzi identica al 2017 e con quattro nuovi innesti, nata con un documento programmatico che stabilisce la ripartizione delle cariche, una sorta di contratto con tanto di firma in calce. La compagine “GoverniAmo Santa Teresa-Sicilia Vera” racchiude nel suo nome “i principi di governo stabile e duraturo per tutta la legislatura - ha spiegato Lo Giudice - e di amore per il paese, amministrato con impegno, passione e determinazione quotidiani”. Il motto della campagna elettorale è "Sempre dritto sulla buona strada" - ribadisce il leader della coalizione - intrapresa cinque anni fa e condivisa ai cittadini, un lavoro straordinario iniziato con De Luca e proseguito con noi”. Come raccontato nei giorni scorsi, in lista ci sono gli assessori uscenti Annalisa Miano, Gianmarco Lombardo, Domenico Trimarchi, Ernesto Sigillo, i consiglieri di maggioranza Domenica Sturiale, Mariella Di Bella, Dario Miano e Santino Scarcella e il collega indipendente Carmelo Casablanca (proveniente dall’opposizione), ai quali si uniscono Carmelina Cassaniti (consigliera dal 2012 al 2017), Vanessa Triolo e Jordan Soraci, entrambi alla prima esperienza in politica. In caso di vittoria in giunta andranno nuovamente Miano, Lombardo, Trimarchi e Sigillo, che dovranno dimettersi dal Consiglio per far sedere in maggioranza gli altri candidati; il vicesindaco verrà deciso successivamente da Lo Giudice, probabilmente in base al risultato elettorale, ma la carica non sarà più ricoperta a rotazione dagli assessori e rimarrà assegnata per cinque anni. Per la presidenza del Consiglio ci sarà una staffetta tra l’uscente Domenica Sturiale (per i primi tre anni) e Mariella Di Bella (negli ultimi due) ed entrambe si alterneranno anche come vicepresidenti. “Squadra che vince non si cambia, hanno amministrato bene e continuano ad essere al mio fianco - sottolinea il sindaco - e anche questa volta abbiamo voluto far sapere subito chi farà cosa”. Rispetto a cinque anni fa, però, il sindaco ha dovuto soddisfare qualche richiesta in più nella distribuzione delle cariche, “dividendo” la presidenza e la vicepresidenza del Consiglio. L’assenza più pesante è quella dei consiglieri Santino Veri e Cristina Pacher, candidati nella lista avversaria di Nino Bartolotta: “La politica si fa senza troppi sentimenti e risentimenti, ci siamo incontrati e confrontati e ognuno ha fatto una scelta autonoma - commenta in merito Lo Giudice - comprendo le decisioni di tutti, non sempre è possibile avere una continuità totale, avere energie nuove è fondamentale, ognuno porta la sua esperienza e abbiamo voluto coinvolgere tutti i segmenti della società”. Ripensamenti fino a qualche giorno fa sul loro rientro? “Avevo la squadra completa già da tempo e una volta che gli impegni erano presi sarebbe diventato complicato stravolgere le cose - replica il sindaco - avevo abbastanza chiara la loro posizione. Rimangono scelte politiche, nessun risentimento personale, Veri continua ad amministrare fino all’ultimo giorno”. Timori sullo sfidante Bartolotta? “Non esistono avversari non temibili - conclude Danilo Lo Giudice - è eccessivo dire che sono figlio della sua segretaria politica, con Bartolotta non ho mai avuto un dialogo perchè si confrontava sempre con De Luca, forse ritenendomi troppo ragazzino. Quello che ho ritenuto buono e utile della sua esperienza l’ho preso, altre cose non le condivido, siamo anagraficamente distanti e con una visione generazionale diversa, all’antitesi sul modo di governare e coinvolgere la gente. Noto però che contestano la nostra politica fatta anche sui social network ma poi adottano lo stesso metodo per comunicare”.