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Ennesimo flop dell’Unione dei Comuni: salta l’elezione del presidente
di Andrea Rifatto | 15/02/2016 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 15/02/2016 | POLITICA
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La seduta di questa sera: solo quattro i consiglieri presenti
L’Unione dei disuniti continua a mietere insuccessi. L’ultimo, ma solo in ordine di tempo, è arrivato questa sera nell’aula consiliare di Sant’Alessio Siculo, dove si sarebbe dovuto riunire il Consiglio per far giurare i neo consiglieri del comune di Limina e procedere all’elezione del presidente (in seguito alle dimissioni di Fabio Orlando) e del vicepresidente dell’assemblea. Una seduta alla quale si è giunti dopo due settimane di polemiche sorte in seguito alla convocazione firmata dal consigliere anziano Valentina Lo Giudice, che ha sostituito la vicepresidente in carica, Melina Scarcella, la cui elezione è stata dichiarata illegittima dagli uffici dell’Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani. Dei 22 membri dell’organo consiliare se ne sono però presentati in aula solo cinque: Francesco Moschella (Furci Siculo), Rosario Trischitta (Sant’Alessio Siculo), Maria La Torre (Pagliara), Valentina Lo Giudice (Roccafiorita) e Francesco Nicita (Savoca), mentre in seconda convocazione si è addirittura scesi a quattro, visto l’allontanamento di Nicita. Numeri ben al di sotto del minimo necessario per poter aprire i lavori, che si sono trasformati in un dibattito tra i presenti, tra cui il presidente del’Unione Domenico Prestipino e l’assessore Marco Saetti, per cercare di dirimere una intricata matassa che sta facendo sprofondare l’organismo sovracomunale nell’ennesimo flop politico-istituzionale. Le numerose assenze di oggi hanno evidenziato pubblicamente una frattura nata tra i consiglieri dopo che il segretario dell’ente, Giuseppe Bartorilla, ha messo nero su bianco come l’elezione della vicepresidente del Consiglio, Melina Scarcella, risalente al 20 febbraio 2014, sia stata viziata da illegittimità in quanto in quella seduta consiliare venne eletta con appena otto voti favorevoli su 26 consiglieri assegnati, quando invece alla prima votazione ne occorrevano almeno 14, cioè la maggioranza assoluta. Da qui la necessità, secondo Bartorilla, valutati gli interessi in gioco e a tutela dell'interesse pubblico, di provvedere a revocare l’atto e procedere ad una nuova elezione, così da sanare quella illegittimità ed evitare grane. Al consigliere anziano Valentina Lo Giudice era stato quindi affidato il compito di convocare il Consiglio fino all’elezione del nuovo presidente, al fine di non inficiare la legittimità della seduta, visto che si sarebbe dovuto procedere all’annullamento in autotutela della delibera di elezione di Melina Scarcella con effetti retroattivi. Tesi che però non è stata condivisa da circa metà dei consiglieri, che oggi hanno deciso di non presentarsi in quanto non hanno riconosciuto come legittima la convocazione firmata dalla Lo Giudice e hanno di fatto boicottato i lavori, non consentendo di raggiungere il numero legale. L’argomento era stato trattato anche nel corso di una riunione tenutasi nei giorni scorsi a Furci Siculo, quando sono state avanzate le candidature alla carica di presidente del Consiglio. Tre i nomi usciti fuori dalle consultazioni: Francesco Moschella (Furci Siculo), Rosario Trischitta (Sant’Alessio) ed Ettore Fleres (Roccalumera). In quell’occasione si sono formate due fazioni, composte dai favorevoli a votare la “decadenza” della vicepresidente, tra cui Moschella e Trischitta, e da quanti invece non sono convinti delle motivazioni e dell’iter posto a base di tale scelta, come Fleres e altri. Per il momento quest’ultimi hanno avuto la meglio e sono riusciti a prendere tempo e far saltare l’elezione di oggi. Non è escluso, tra l’altro, che nei prossimi giorni Melina Scarcella, a tutti gli effetti ancora in carica come vicepresidente, possa presentarsi negli uffici dell’Unione dei Comuni e chiedere di poter convocare una nuova seduta dell’assemblea. Se ciò dovesse accadere, si arriverebbe alla conta in aula sulla proposta di revoca dell’atto di elezione. Revoca che qualora non dovesse essere approvata farebbe permanere una situazione di illegittimità che una parte dei consiglieri vuole invece sanare al più presto. “Di questa situazione ne siamo venuti a conoscenza solo l’1 febbraio, nel momento in cui abbiamo ricevuto la convocazione del Consiglio – spiega Rosario Trischitta – e quindi ad avviso mio e di altri colleghi dobbiamo ristabilire la legittimità degli atti per evitare problemi in futuro”. Il rischio, infatti, è che i prossimi provvedimenti adottati dal Consiglio possano essere nulli in quanto esitati da un organo con un vicepresidente eletto irregolarmente. “Forse a qualcuno va di traverso l’unità del Consiglio dell’Unione, mostrata in occasione dell’elezione di Fabio Orlando a presidente – ha aggiunto Domenico Prestipino, massimo esponente dell’Ente – e non tutti lavorano per il bene dell’Unione”. Già, il bene dell’Unione: in questi 11 anni a molti è sfuggito quale sia il compito di questo organo che balza alle cronache solo per liti interne e per contese infantili. Di risultati concreti, per il momento, neanche l’ombra.